Lecce: ancora barriere architettoniche, ancora disagi, ancora diritti non riconosciuti


di MARIO CONTINO - A farne le spese i soliti noti, o meglio ignoti, sconosciuti a quanti dovrebbero impegnarsi in prima linea al fine dell’adeguamento urbano rispetto a limiti materiali ma superabili, con un minimo di buon senso da parte degli enti preposti al controllo di tali realtà cittadine.

Il caso di oggi ci è stato segnalato come eccezionalmente rilevante per via della posizione centrale della strada urbana: Via San Cesario, incrocio Viale G. Grassi, in direzione Lecce. Sul lato destro della strada sono presenti grossi tronchi di Pino Marittimo che rendono inagibili i marciapiedi non solo ai diversamente abili, costretti a spostarsi con la sedia a rotelle, ma persino ai comuni pedoni più fortunati.

Le radici degli alberi contribuiscono a rendere disomogeneo il manto stradale, creando dossi naturali e spesso pericolosi per ciclisti e motociclisti.

Sul lato destro il marciapiede risulta decisamente più ampio e ristrutturato ma, anche su questo tragitto gli ostacoli non mancano. Segnali stradali ed alberi bloccano, se pur in maniera meno evidente, anche questo lato del tragitto pedonale.

Ci chiediamo se è quando questa Lecce, perla del Barocco, vanto per l’Italia, calamita per i turisti, possa diventare una semplice ed agibile “casa per i leccesi”.

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