Puglia: assessore all'Ambiente indagato per corruzione, arrivano dimissioni

BARI - L'assessore regionale all'Ambiente Filippo Caracciolo, candidato del Partito democratico alla Camera in un collegio uninominale, risulterebbe indagato dalla Procura di Bari per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di una indagine su una gara d'appalto per 5,8 mln di euro per la costruzione di una scuola media a Corato. Lo rende noto l'agenzia Ansa.

L'indagine, nell'ambito della quale la Guardia di Finanza  - secondo l'Ansa - ha compiuto perquisizioni nell'ufficio e nell'abitazione di Caracciolo, è un filone dell'inchiesta sull'Arca Puglia che il 5 dicembre scorso ha portato, tra l'altro, all'arresto dell'imprenditore Massimo Manchisi, titolare dell'impresa che sarebbe stata favorita dall'intervento dell'assessore regionale.

Secondo l'ipotesi d'accusa, Caracciolo avrebbe indotto il presidente della commissione aggiudicatrice della gara a favorire l'impresa di Manchisi, ottenendo da quest'ultimo la promessa di appoggio per le prossime elezioni.

CARACCIOLO SI DIMETTE, DELEGHE A PIEMONTESE - L’assessore all'Ambiente della Regione Puglia ha comunicato al presidente della Giunta la sua decisione di rimettere le deleghe. Tale decisione è motivata esclusivamente dall’intento di tutelare l’amministrazione regionale e di consentire una serena prosecuzione delle indagini.

Il presidente ha deciso di assegnare le deleghe suddette (Qualità dell'ambiente - Ciclo rifiuti e bonifiche, Rischio industriale, Ecologia, Vigilanza ambientale) a Raffaele Piemontese.

EMILIANO: OK DIMISSIONI CARACCIOLO - A seguito delle dimissioni dell'assessore Filippo Caracciolo, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha diramato nella mattinata odierna agli organi di stampa la seguente dichiarazione: “La cultura istituzionale e politica della quale Filippo Caracciolo è portatore lo ha indotto a tutelare le istituzioni che rappresenta prima di ogni altra cosa. E non posso che apprezzare questo gesto che contribuisce a consentire una, mi auguro, rapida conclusione delle indagini senza turbare la regolare attività della giunta regionale. Aggiungo la mia personale fiducia sul fatto che Caracciolo chiarirà completamente ogni dubbio sollevato dall’Autorità giudiziaria sulla sua condotta”.

M5S: SI FACCIA CHIAREZZA AL PIU' PRESTO - Gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle si esprimono in merito alle dimissioni dell’assessore Filippo Caracciolo: “Apprezziamo il passo indietro dell'assessore Caracciolo e auspichiamo che al più presto venga fatta chiarezza ed emerga la realtà di quanto accaduto anche perchè, laddove le tesi dell’accusa venissero confermate, ci troveremmo dinanzi ad un gravissimo caso di corruzione tra l'altro in un ambito sensibile come quello della costruzione di una scuola e della sicurezza dei nostri ragazzi. Non possiamo non sottolineare come il consigliere Caracciolo, tuttavia, oggi sia anche candidato per il PD alla Camera dei Deputati, così come lo è l'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina anch’egli indagato e candidato in quota PD o come il consigliere regionale Donato Pentassuglia, imputato nel processo “ambiente svenduto” e candidato in quota PD. Nel Movimento 5 Stelle anche solo l'ombra di una indagine di questo tipo non permetterebbe la candidatura ad alcuna carica pubblica, non possiamo pretendere che le altre forze politiche condividano i nostri valori e dunque ci limitiamo ad augurare al Partito Democratico una maggior “fortuna” nella scelta delle candidature nelle prossime consultazioni elettorali. Ci piacerebbe capire a beneficio di tutti i cittadini se questi indagati e imputati continueranno a correre nella competizione elettorale ed in caso affermativo, se in caso di condanna e di elezione rinuncerebbero alle immunità parlamentari. Dal canto nostro congeliamo qualsiasi tipo di valutazione nel merito fino alla conclusione delle indagini e auguriamo buon lavoro agli inquirenti.“

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