Consorzi di bonifica, Di Gioia: preoccupa rischio dissesto idrogeologico

BARI - “Condivido la preoccupazione sul rischio dissesto idrogeologico e la necessità di rafforzare le attività dei Consorzi di bonifica, in particolare di quelli commissariati del Centro Sud Puglia. Accolgo, pertanto, l’appello per un ulteriore incontro in Assessorato, dopo quello che si è tenuto nel mese di marzo e che Coldiretti Puglia, pur presenziante, omette di citare. Rimane il dubbio se Cantele e Corsetti, mentre invocano tavoli e confronti, vorranno essere presenti, visto che a mezzo stampa, qualche giorno fa, hanno precisato di non voler partecipare ad altri incontri indetti dall’Assessorato”.
Lo ha detto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, commentando la nota stampa diffusa quest’oggi, dal presidente e direttore di Coldiretti Puglia, sulla mancata operatività del Consorzio del Centro Sud.

“Trovo forzato - prosegue - voler parlare di dissesto idrogeologico in Puglia citando i soli consorzi quali enti di contrasto a questo fenomeno che ovviamente riguarda aree e competenze ben più ampie e complesse delle singole realtà di bonifica. Ad ogni modo, per la parte di competenza dei Consorzi, voglio ricordare che questa  Amministrazione ha approvato un’importante e condivisa riforma, molto onerosa per la Regione, prevedendo, però, una riorganizzazione e una riduzione dei costi della struttura. Una riforma che coinvolge a pieno titolo nella gestione proprio le associazioni agricole con la nomina di due sub commissari, di cui oggi uno è proprio un rappresentante di Coldiretti. La fiscalità generale pugliese, da anni, pur non essendo il Consorzio un ente regionale, supporta le attività, comprese le campagne irrigue, contribuendo con quasi 20 milioni di euro anno per opere e gestione. Dal Patto per la Puglia, per la prima volta dopo anni, sono previste opere da realizzarsi per diverse decine di milioni di euro".

"Come al solito tutto il fattibile è stato messo in campo - conclude di Gioia -. Ora c’è bisogno di un comune sforzo, anche di verità, per rendere funzionante la parte finale della riforma e garantire la piena operatività delle strutture consortili con il coinvolgimento definitivo degli agricoltori, cui per legge spetta la gestione".

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