Direzione Pd, ultima chiamata per l'unità

di NICOLA ZUCCARO - C'è fervente e crescente attesa per la Direzione del Partito Democratico, convocata per il pomeriggio di giovedì 3 maggio 2018 a Roma, a seguito della lunga vigilia animata da polemiche e veleni che, sfiorando l'insulto, hanno animato nelle ultime settimane la "rete" e alcuni programmi televisivi. Ma da quest'oggi si dovrà voltare pagina perchè la contrapposizione fra Renziani e Anti-Renziani sarà un dato di fatto ormai superato e che si rivelerà insufficiente senza un confronto anche duro e aspro per capire se la scissione del Pd sia dietro l'angolo, con la creazione di nuovi soggetti politici prosecutori della frammentazione del centrosinistra.

E in vista di questo scenario, Renzi potrebbe smarcarsi, dando vita ad una formazione centrista di stampo europeo, liberale e popolare, che potrebbe contrapporsi ad un soggetto che andrebbe a ripopolare quel campo della Sinistra italiana, smembrato dal risultato elettorale del 4 marzo e che, con una fuoriuscita dal Pd di quei pochi "sinistroidi", potrebbe essere riorganizzato in prospettiva di un ritorno al voto per il rinnovo delle Camere e del Parlamento Europeo. Ma nella politica italiana il condizionale resta obbligatorio, specie nell'attuale stagione caratterizzata da un quadro conflittuale e caotico, condizionato dai veti incrociati e, quindi, non è da escludere che il Pd possa rispondere, quest'oggi, all'ultima chiamata per l'unità. Sua e dell'intero centrosinistra.

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