Asl Lecce approva la nuova Organizzazione dipartimentale: ridisegnata l’architettura gestionale con un modello 'a rete'

LECCE - L’ASL Lecce ridisegna completamente la propria architettura organizzativa nel segno della qualità e dell’efficenza dell’offerta sanitaria. «Vogliamo offrire ai cittadini il massimo della qua-lità con il massimo dell’efficienza», spiega il Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci, con la delibera istitutiva della nuova Organizzazione Dipartimentale fresca di firma. Al centro di questa innovazione c’è un modello gestionale di tipo trasversale “a rete”, grazie alla cui adozione la Direzione Generale compie un passo importantissimo, atteso da oltre 10 anni, per realizzare una gestione moderna, efficiente ed efficace dell’assistenza sanitaria in tutte le strutture e su tutto il territorio aziendale.

La nuova Organizzazione dipartimentale rappresenta lo snodo fondamentale di un’organizzazione di rete che risponde alle previsioni della normativa nazionale e dà concreta attuazione alle disposizioni regionali, sia in tema di Riordino della rete ospedaliera sia di potenziamento del territorio con l’attivazione dei Presidi di Assistenza Territoriale. All’interno di questo disegno le diverse strutture organizzative fanno capo a 16 Dipartimenti (Cardiova-scolare, Oncologico ed Ematologico, Chirurgia Generale e Specialistica, Ortopedico e Trau-matologico, Materno Infantile, Diagnostica per Immagini ecc.), tutti dotati di autonomia operativa al pari dei cinque Dipartimenti già previsti da normative nazionali e regionali.

Nella sostanza ASL Lecce sta declinando il paradigma dell’organizzazione dipartimentale se-condo il principio della “organizzazione di rete”, come ad esempio le reti per le patologie tem-po-dipendenti (trauma-infarto-ictus), quella oncologica, oppure la rete dell’emergenza neona-tologica e pediatrica. La priorità di questo sistema è l’interconnessione delle strutture ospeda-liere e, in generale, di tutti i servizi, secondo un modello di “rete inter-nodale”, in modo da as-sicurare la presa in carico del paziente e di poter erogare un percorso assistenziale efficace e sicuro.

In questa visione organizzativa, il governo delle reti cliniche aziendali deve essere assicurato prevalentemente da dipartimenti di natura “trasversale”, la cui missione consiste nell’assicurare appropriatezza organizzativa e clinica dei percorsi di presa in carico, cura e assistenza ed all’interno dei quali tutte le strutture ed i professionisti coinvolti devono condivi-dere la responsabilità degli esiti clinici ed assistenziali attraverso l’adozione di linee guida, procedure e  protocolli comuni. «Il cuore di questa nuova organizzazione – spiega Narracci –  è che nessun ospedale o struttura è un’isola, ma tutte sono nodi di una grande rete, in cui i cittadini-pazienti vengono presi in carico e ogni professionista ha il compito di assicurare qua-lità delle prestazioni e dei servizi. Per cui – aggiunge – ogni struttura è chiamata ad essere “eccellente” a prescindere della propria classificazione. In queso scenario si muovono i pa-zienti e anche i professionisti, con équipe mobili che si spostano tra le diverse strutture, a se-conda delle esigenze».

Mobilità e qualità all’interno di un sistema dinamico che – assicura ancora Narracci - «proprio per queste sue caratteristiche innovative è in grado di generare un continuo miglioramento, a vantaggio dei pazienti ma anche per gli stessi professionisti coinvolti, ai quali il nuovo modello assicurerà il riconoscimento di ruoli e competenze anche dal punto di vista contrattuale». «Voglio ringraziare – conclude il DG - il Direttore Amministrativo dr. Pastore e il Direttore Sa-nitario dr. Sanguedolce, cui va il nostro affettuoso augurio per il prossimo insediamento come Direttore Generale della ASL Bari, per aver partecipato alla costruzione di questo nuovo mo-dello aziendale, condividendone fino in fondo la visione organizzativa. Ringrazio, infine, il Collegio di Direzione Aziendale e tutte le organizzazioni sindacali per aver attivamente parte-cipato al processo di costruzione di questo atto di importanza strategica per l’Azienda Sanita-ria di Lecce».

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