Il 6 agosto 1978 muore Paolo VI, il Papa intellettuale che soffrì per Moro

di NICOLA ZUCCARO - Alle ore 21.40 di 6 agosto 1978 muore, presso la residenza estiva di Castel Gandolfo (Roma), per una crisi cardiaca, Papa Paolo VI. Terminò così, al termine della "Domenica della Trasfigurazione", uno dei pontificati più significativi e sofferti della Storia del Papato.

Al secolo Giovanni Battista Montini fu eletto Pontefice il 21 giugno 1963, nel Conclave riunito per individuare il successore di Giovanni XXIII. Dopo aver portato a termine i lavori del Concilio Vaticano II, l'8 dicembre 1965 Paolo VI (alias Giovanni Battista Montininato a Concesio in provincia di Brescia il 26 settembre 1897) dette prova della sua preparazione sulle tematiche sociali (tanto da essere definito l'intellettuale Montini), per alcune delle più significative encicliche del Cattolicesimo moderno.

La prima, risalente al 26 marzo 1967, fu l'Humanae Vitae che riguardava il tema del matrimonio e della regolazione delle nascite. La seconda, datata 25 luglio 1968, fu la Populorum Progressio e incentrata sullo sviluppo dei popoli. Gli ultimi mesi di vita di Paolo VI furono segnati anche dalla sofferenza morale e spirituale per il sequestro di Aldo Moro.

Per Moro, suo amico di vecchia data dai tempi della FUCI (della quale Montini, fu assistente spirituale), si impegnò con una lettera indirizzata alle Brigate Rosse per chiederne la liberazione. Paolo VI sarà proclamato Santo domenica 14 ottobre 2018, tre anni dopo la sua beatificazione

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