9 settembre 1943, la difesa del Porto e della città di Bari dai tedeschi

di NICOLA ZUCCARO - E' il 9 settembre 1943 quando un reparto di paracadutisti dell'esercito tedesco penetra nel porto di Bari e dopo aver affondato alcuni piroscafi si sistema a difesa degli edifici della zona portuale, rispondendo con il fuoco alle intimazioni di resa. Il Generale Nicola Bellomo, informato di quanto stava accadendo, raggiunge la zona circostante e, alla testa di un reparto di formazione, organizza e guida personalmente la riconquista dello scalo portuale barese, rimanendo ferito.

Al comando della difesa territoriale di Bari dal febbraio del 1941, Bellomo interviene di sua iniziativa. Al primo assalto contro i tedeschi, tra le ore 13.45 e le 14.15, conduce 2 ufficiali, 15 guardie di finanza, 5 marinai, un piccolo distaccamento del Genio e 40 camicie nere. Al secondo assalto, tra le ore 15.00 e le ore 16.00, si uniscono 10-12 genieri, alcuni fanti, un gruppo di cittadini, un civile portuale e altre 48 camicie nere. Il porto è rioccupato. Alle 17.30 i tedeschi, tra i quali alcuni dispersi e catturati, chiedono di trattare per la resa. La loro ritirata è concordata in un colloquio con il tenente Giuseppe Moiso, del LI Btg, di istruzione, decorato in Africa Settentrionale della Croce di Ferro tedesca che dispose il trasferimento dei militi tedeschi scortati dai bersaglieri del 51mo Auc verso lo scalo ferroviario di Parco Nord per poter raggiungere l'Italia settentrionale.

Sono passati 75 anni da questo avvenimento che vide Bari quale prima città italiana a liberarsi con le proprie forze dall'assalto delle Divisioni germaniche. In quella giornata furono difese non solo le infrastrutture portuali, ma anche le antenne e la sede di Radio Bari, l'Ufficio centrale delle Poste sito in via Nicolai e i depositi militari del Genio in via Napoli. Da segnalare la partecipazione alla difesa del porto di elementi della Milizia (ex)fascista. Il loro coinvolgimento nella guerriglia contro i militi tedeschi fu motivato dal giuramento prestato al Re anzichè al Duce, all'indomani della caduta del Regime fascista, culminata il 25 luglio 1943 con la deposizione di Benito Mussolini dalle funzioni di Capo del Governo Italiano da parte di Vittorio Emanuele III.

Nel 2006, a 66 anni di distanza da quella eroica giornata, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferì alla città di Bari, in una solenne cerimonia svoltasi presso la Fiera del Levante, la medaglia d'oro al valor civile per la resistenza. Un riconoscimento motivato anche dall'eroismo del giovane Michele Romito che, con il lancio di una granata verso un blindato dell'esercito tedesco all'ingresso dell'arco prospiciente alla Basilica di S.Nicola, impedì l'accesso alla città vecchia ai soldati tedeschi intenzionati ad occupare l'intero capoluogo pugliese.

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