Lucera e Foggia martoriate da un odore nauseabondo. De Leonardis presenta una interrogazione

BARI - Il consigliere regionale Giannicola De Leonardis ha presentato oggi un’interrogazione urgente al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, sull’odore nauseabondo che puntuale è tornato a turbare le serate e le notti in particolare dei cittadini di Lucera e Foggia. Una questione ben nota che si trascina da anni, e che appare ben lontana da una definitiva soluzione, nonostante ripetuti controlli e analisi approfondite.

De Leonardis, che ha rimarcato come, oltre ai disagi determinati dal cattivo odore, vadano “considerate fondate e legittime anche le preoccupazioni della popolazione per la salute”, ha chiesto al Governatore se è a conoscenza dell’inquinamento olfattivo/ambientale indicato, e della presenza di un grande impianto di compostaggio sul territorio di Lucera, strettamente collegato a quanto è accaduto e sta accadendo, e oggetto di numerose iniziative e provvedimenti di natura legale e giudiziaria. Del progetto di ampliamento dell’impianto, “e del rischio di amplificare il problema al punto da trasformarlo in una vera e propria emergenza, di natura olfattiva, ambientale e sanitaria”. E quindi, se “ritiene imprescindibile il diritto per una vasta comunità di essere tutelata sul piano ambientale e sanitario, senza essere sacrificata per altre ragioni, e il dovere della Regione Puglia di garantire questo diritto”. Come? Per il consigliere sollecitando “nuovi e immediati controlli da parte di ARPA Puglia, per verificare ancora una volta cause e nature di tali emissioni odorigene, e i vertici dell’Asl Foggia per controlli al fine di valutare eventuali ripercussioni dal punto di vista sanitario”. E soprattutto, valutando “l’opportunità dell’ampliamento di un impianto che sta avendo un tale impatto negativo per il territorio, senza avere prima definitivamente risolto un problema che si trascina da anni, e senza adeguate garanzie per la salute e la qualità della vita dei cittadini e delle comunità interessate”. 

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