Testimoni di Geova, 'dedicata' la Sala di Alessano


di FRANCESCO GRECO - ALESSANO (LE) - Dei Testimoni di Geova colpisce il sorriso: aperto, cordiale, solare. Di chi ha trovato una sua serenità nella dimensione spirituale dell'esistenza. Sorride l'uomo che ti guida al parcheggio, il ragazzo sul portone, la signora che ti porge il programma. E tutti ti stringono la mano. Un ragazzo ci fa da guida nel farci conoscere la nuovissima "Sala del Regno" adagiata fra gli ulivi della campagna del Salento (via Gonfalone, zona "Matine"): un auditorium con 150 posti a sedere, impianto audio-video, un ambiente dove si traduce in inglese, una biblioteca, il parcheggio, nella hall le pubblicazioni ("Torre di guardia" e "Svegliatevi!"). In tutto 5mila metri quadrati.

L'evento della "dedicazione" ha richiamato ad Alessano "fratelli", "pionieri", "proclamatori", intere famiglie con i bambini da tutta Italia, e ovviamente dai centri del Capo di Leuca (Alliste, Melissano, Taurisano, Montesano, Castrignano, Presicce, Taviano, Casarano, Gagliano, ecc.) dove il radicamento iniziò negli anni Settanta del secolo scorso. Non senza ostacoli: gli anziani "testimoni" Vincenzo D'Amico e Michele Zocco hanno raccontato episodi densi di pregiudizio quando cominciarono il lavoro di proselitismo casa per casa: in particolare a Salve e a Tricase (ci fu anche un processo). I Testimoni di Geova in tutto il mondo sono 8 milioni, le "Sale" 60mila. Quella di Alessano è stata realizzata con l'opera dei volontari (in tutto 200, della zona e da fuori). I lavori del "progetto teocratico" iniziarono nell'ottobre del 2015, durarono otto mesi, a maggio finirono.

L'1 settembre 2016 era pronto. Un ringraziamento particolare dei "Testimoni" è andato agli amministratori comunali dell'epoca, presenti all'evento: il sindaco Osvaldo Stendardo, il dirigente dell'Utc (Ufficio tecnico comunale) Nunzio D'Ambrosio, il direttore dei lavori ing. Pantaleo Antonio Manco. Tutto fu reso veloce e ottimizzato grazie al gran lavoro "diplomatico" di Luca Melcarne. Dal consiglio comunale di Alessano il progetto edilizio fu approvato all'unanimità. Franco Corsano (che ha condotto la preghiera conclusiva, Salmo 127) segue i lavori delle "Sale" (a Taviano da due anni ce n'è un'altra uguale). "Siamo anche impegnati in un lavoro di assistenza spirituale ai migranti", e infatti ce ne sono molti, anche di colore, in sala.

La "dedicazione" è stata condotta da Fausto Peluso, Paolo Scolozzi ("Siamo una famiglia, ci vogliamo tutti bene") ha fatto una breve storia dei luoghi di culto, dall'Arca al Tempio di Salomone. Antonio Florio ha illustrato i vari passaggi del progetto di costruzione della "Sala", cui faranno riferimento Alessano, Montesardo, Gagliano, San Dana, Arigliano, Castrignano, Salignano, Leuca, Patù, Salve, Morciano, Presicce, Acquarica, Tricase, Tiggiano, Corsano, Depressa, Diso, Andrano. Il discorso della "dedicazione" è stato condotto da Stefano Cultrera (rappresentante della filiale dei Testimoni di Geova in Italia): "Complimenti per lo sforzo che avete profuso... Ci aspettano tempi migliori". Fra slide, salmi e canti che i "fratelli" leggevano sui tablet come ormai si fa al tempo 2.0, la "dedicazione" si è conclusa. Finale con ricco buffet preparato dalle ragazze. Tutto in un clima sereno di dialogo e confronto.

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