Di scena all’Excelsior di Bari ‘Il mio cuore, la mia terra, la mia vita’ a cura A.D.A.

di LIVALCA - Stanotte,  per una serie di circostanze che fanno parte del ‘nostro’  privato,  mi ero convinto  fosse il mio ultimo giorno fra i vivi e il mio pensiero è andato ad un originale racconto di Lev Tolstòj (1828-1919) dal titolo « Se di molta terra abbia bisogno un uomo »…poi il mio ‘pazzo’ cane,  con cui divido un comodo divano, con la sua esuberanza mi ha fatto capire che era ora della passeggiata  (per la statistica ore 5,30).

Sulla sedia avevo il volume «Antologia di Poesie in Vernacolo Pugliese» a cura della UIL Pensionati Puglia e A.D.A. Bari, che in copertina, con una ‘esplicativa’ quanto sontuosa immagine della nostra regione, recita “Il mio cuore, la mia terra, la mia vita”, e non ci ho messo molto ad accostare - la mia insegnante al ginnasio diceva che avevo una «galoppante fantasia» - ad ogni parola un pensiero di Leone Tolstòj.

«Come una candela accende un’altra candela e così si accendono migliaia di candele, così un CUORE accende un altro cuore e si accendono migliaia di cuori»; «Più facile fare leggi che governare una TERRA»; «La VITA quando approda alla vecchiaia è la più inaspettata di tutte le cose che possano accadere ad un uomo». Consideratelo un omaggio al grande scrittore russo e nessuno più di noi, dato che al mondo abbiamo regalato geni in ogni campo dello scibile umano, può apprezzare «Guerra e pace e Anna Karenina», ma anche un invito a considerare il leader russo Putin un uomo che può dare molto all’Europa e al mondo nell’interesse di quella PACE…il cui ‘spread’ non ha prezzo.

La vasta esperienza organizzativa del dottor Rocco Matarozzo, unita a quella naturale predisposizione verso il mondo della cultura, ci anticipa, che nel giorno del riposo il segretario ci regalerà qualche opera letteraria, in un contesto storico-umanistico che vede al lavoro molti autori per il gusto di ‘esserci’ e non per lasciare una testimonianza.  Il sottoscritto, che consigli non è in grado di dare, può solo affermare, per esperienza consolidata sul campo di…carta, che chi non fa lo scrittore di professione deve pubblicare solo dopo aver tanto scartato e riscritto; vocalmente si può dire tutto, ma quando si scrive le parole devono avere il proprio ‘parcheggio’ riservato: ciascuna al posto giusto. Si perdona a chi non può, ma non a chi può. Un ignoto sacerdote nelle confessioni era solito ripetere: «Non le saranno perdonati molti peccati, perché ha scritto… molto».  Gli eventuali ‘peccati’ dei poeti-pensionati si possono perdonare, perché la loro preziosa maturità di vita ci regala e ‘regola’ il senso della quotidiana esistenza che è ‘vivere e non aspettare’. 

Martedì 30 ottobre è in programma, sempre presso l’Hotel Excelsior di Bari, la premiazione dei poeti-pensionati e tanto per rendere   indimenticabile l’evento vi sarà un concerto di musica classica. come preludio con esecutori di livello internazionale: Giulia Bucarella (violino) e Giuseppe Campagnola (pianoforte).

L’atmosfera creata dalla note è cosi contagiosa che lancio l’idea di far musicare la poesia di Giuseppe Zaccaro «Piripicchio» e di trasformarla in ‘canzonetta’, bastano pochi piccoli interventi sul testo in dialetto: la terzina finale, coloro che viaggiano verso le settanta primavere, la sentono molto attinente al loro vissuto.

Agostino Galati  (nessuna parentela con il Galati che scriveva anni fa su ‘Il Faro palese’ di Don di Mauro?) ha vinto il primo premio assoluto con una poesia che richiama (solo nel titolo?) quella di Giuseppe Ungaretti, ma i versi (sono versi!) hanno un grande pregio non sono tanti  e quindi invitano alla meditazione ed a quella riflessione che sarà pure una  curabile ‘malattia’ dell’anima, ma è anche la vera corrente che alimenta ogni azione e pensiero…rendendo ospiti indesiderati  i ‘cattivi’ pensieri.

Personalmente intendo segnalare tre partecipanti: Carolina Abbaticchio con «VOLO D’AMORE» in cui si  racconta della vita senza adularla e disprezzarla, ma nella cruda realtà e sono  una scarica di emozioni i versi finali per la loro garbata ‘carnalità’ : « Pirata della mia vita/che tu scelga ancora la vita/ e la vita scelga ancora noi»,  solo una donna poteva ricordarci che l’amore si può sognare, praticare e rimpiangere, ma che richiede coraggio per essere vissuto intensamente; Modesto Borrelli con «IL DISPERATO» senza inutili giri di parole ti porta verso la sua ‘spiccia’ conclusione di vita,  nei suoi versi vi è delusione e cattiveria, poca pietà…forse si è ispirato a Vladimir Majakovskij o sono ricordi personali o si tratta di un attento osservatore, comunque la poesia trasmette il messaggio prefissato;  Michele Cafagna con « Per i 18 anni di Romeo» ci descrive  i consigli di una brava persona, di quelli che ritengono che comportarsi bene, alla lunga, paga o premia, ma riesce anche ad essere reale-veritiero «…non affrettare il futuro…» , una esortazione ad avere pazienza, la felicità - dando per scontato che esista - si conquista a piccole tappe e mai a discapito degli altri.

Sono andato oltre le battute che il «Giornale di Puglia» mi aveva concesso, ma voglio invitare tutti a ‘consultare’ il racconto di Tolstòj citato all’inizio, aggiungendo una frase di una donna, Deanna Anderson, che ci ricorda che i pensionati-poeti nella loro dignitosa fierezza meritano considerazione: «La terra ha oltre un milione di anni di età. Rispetta gli anziani».

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