Andria, "C'è una quercia monumentale da salvare"


ANDRIA - L’albero si trova in area paesaggistica ridosso della S.S.170, all’altezza del vecchio ingresso che porta alla Masseria di Abbondanza ed è in pericolo. Le coordinate dell’albero Monumentale - Lat. 41,154184; - Long. 16,293871.

I componenti della Quarta Consulta Ambientale della città di Andria si sono attivati immediatamente dopo aver appreso dal proprietario del fondo attiguo alla collocazione della quercia che la stessa sarebbe in procinto di essere abbattuta.

Perché quell’albero va salvato? La quercia in oggetto è monumentale, pur presentando una parte bruciata a causa della combustione dei cassonetti e dei rifiuti che alcuni cittadini, sprovveduti maleducati, ponevano dentro e fuori in modo non differenziato, l’albero non presenta alcun elemento che ne richieda l’abbattimento.

In seguito ad un consulto che i componenti della 4^ Consulta hanno tenuto con l’esperto signor Arcangelo Pizzolorusso, da tantissimi anni attivista come sovrastante e capo squadra nel settore foreste, si è appreso che quell’albero va salvato in quanto le bruciature hanno solo intaccato la chioma e la corteccia ma niente di vitale e poi il fusto, dove c’è il durame, evidenzia solo delle cicatrici e quindi si deduce che è in netta ripresa vegetativa.

L’unico punto negativo è il taglio e/o lo sfregio che hanno fatto i boscaioli alla ceppaia dove si trovava il gemello monumentale che non era da abbattere. Perché allora abbattere quel monumento naturale?

La Forestale/Carabinieri, cui con la presente i tre Attivisti Sociali, senza ancora conoscere da chi sia stata interpellata, viene sollecitata ad evitare qualunque azione di abbattimento della quercia desistendo dal richiedere l’autorizzazione a tal fine.

Considerata la ristrettezza dei tempi si resta in attesa di sollecito riscontro affinché la quercia sia salvata e qualunque operazione finalizzata al suo abbattimento venga immediatamente sospesa e inoltre occorre fare un primo intervento sotto la ceppaia dove è stato asportato il suo gemello monumentale, con della pece per evitare che possa essere attaccata da agenti parassitari (anche agli altri alberi che si trovano sulla linea SS 170).

La legge 14 gennaio 2013, n. 10, oltre a dettare regole per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, è venuta a potenziare, con il suo art. 7 dedicato alla tutela degli alberi monumentali e con il relativo decreto attuativo 23 ottobre 2014, il preesistente quadro legislativo in materia, caratterizzato per lo più da una serie di norme regionali promulgate a partire dal 1977 e dal disposto del D.Lgs. n. 63/2008, di modifica del D.Lgs. n.42/2004, il quale include tra i beni paesaggistici oltre che le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, anche gli "alberi monumentali", garantendo, quindi, agli stessi specifica tutela di tipo paesaggistico.

Al fine di garantire la massima tutela agli esemplari monumentali, la legge ne vieta l'abbattimento nonché le modifiche dei relativi apparati, riservando la possibilità di effettuare interventi di tale tipo solo a casi motivati e improcrastinabili, a fronte di autorizzazione comunale e previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato (oggi sostituito per la particolare competenza dal MIPAAFT - Direzione generale delle foreste per effetto del D.Lgs. n.177/2016).

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