Mattarella: "Promozione diritti umani imperativo etico"

ROMA - "Il riconoscimento a livello globale che tutti gli esseri umani nascono liberi e godono di inalienabili e uguali diritti rappresenta oggi un principio che precede gli stessi ordinamenti statali. Il rispetto della dignità della persona non è, infatti, dovere esclusivo degli Stati, bensì un obbligo che interpella la coscienza di ciascuno. Tutti sono chiamati a darne quotidiana e concreta testimonianza". A dichiararlo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dei 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani.

"Con questo mandato assumiamo una grande responsabilità: la promozione dei diritti umani nel mondo costituisce non solo un imperativo etico e morale ma è strumento necessario per prevenire i conflitti, costruire società stabili e inclusive e, quindi, promuovere in modo sostenibile la pace, la sicurezza e lo sviluppo", conclude Mattarella.

Loizzo: “La democrazia va difesa ogni giorno” - “I miei diritti valgono tanto più quanto più vengono salvaguardati i diritti degli altri, ha un significato straordinario riflettere sui questi argomenti”: il presidente del Consiglio regionale della Puglia Mario Loizzo lo ha detto direttamente ai giovani, nella ricorrenza del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, celebrata in Aula consiliare a Bari. Un convegno, a cura della Sezione biblioteca e comunicazione istituzionale, ha visto la partecipazione attiva delle ragazze e ragazzi del progetto "Giovani in Consiglio: da Osservatori a Protagonisti”, edizione 2018-2020 e di una rappresentanza degli studenti del Liceo "Carmine Sylos" di Bitonto. 

“Viviamo anni molto delicati per il nostro Paese e per l’Europa – ha aggiunto Loizzo – una fase di smarrimento dell’opinione pubblica nei confronti di eventi che si verificano in maniera convulsa. Il presidente del Consiglio regionale pugliese ha fatto l’esempio di quanto accade in Francia, con le proteste violente dei gilet gialli e nel Mediterraneo, solcato da profughi ed immigrati in cerca di un futuro certo. 

“Intanto, la politica è diventata rissa – ha denunciato - e la semplificazione di messaggi complessi che viene attuata non aiuta a comprendere quello che ci circonda, in un quadro di imbarbarimento generale dei valori”. 

Settant’anni fa, dopo una guerra mondiale devastante, conclusa col monito distruttivo del fungo atomico, le Nazioni hanno trovato le ragioni per affermare i principi fondanti della società umana: libertà, fraternità, uguaglianza, senza discriminazioni di sesso, colore, fede, idee politiche. È nata la Dichiarazione dei diritti di tutti gli uomini e donne. 

E l’Italia, ha fatto notare il presidente Loizzo, può sentirsi orgogliosa di avere già un anno prima inserito nella nostra straordinaria Costituzione repubblicana il riconoscimento del diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione, all’equa retribuzione e tutti gli altri valori tutelati dalla carta fondamentale degli italiani. Sarebbe utile tornare ad illustrarla agli studenti, “incrementando le ore d’insegnamento d’educazione civica nelle scuole”, “perché la democrazia non è un fatto compiuto, non va considerata una conquista scontata, ma va difesa e salvaguardata ogni giorno”. 

Condotti dalla dirigente della Sezione consiliare biblioteca Anna Vita Perrone, i lavori hanno visto la partecipazione nel ruolo di relatori del direttore dell’IPSAIC Vito Antonio Leuzzi e dei docenti universitari Paola Silvestri, Lumsa di Taranto, Francesco Alicino, Lum Jean Monnet di Casamassima e Stefano Vinci, Università Aldo Moro di Bari.

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