Bari: i consigli comunali deserti? Vengono da lontano

di VITTORIO POLITO - Che le sedute del Consiglio comunale di Bari andassero deserte per mancanza di numero legale è storia che viene da lontano. Infatti, Vito Antonio Melchiorre (1922-2010), nel suo libro “Storie di Bari” (Adda Editore), ci fa sapere che questo accadeva molto spesso. A tal proposito cita una seduta del 17 febbraio 1559 che prescriveva “…che la convocazione dei decurioni per le riunioni del consiglio avvenisse col suono della campana della Cattedrale, in maniera che tutti potessero udire bene il segnale”, e venne fissata, per gli assenti, la pena pecuniaria di 2 tarì da devolversi metà alla cassa dell’Università (l’amministrazione comunale dell’epoca) e l’altra metà al ‘regio capitaneo’ che era il rappresentante dell’autorità governativa.

La soluzione non portò a risultati positivi e l’assenteismo continuò a manifestarsi frequentemente al punto che il 16 marzo 1565 i sindaci Giovanni Battista Effrem e Vito Altobello stabilirono che, dopo un’ora del cessato suono della campana, i consiglieri avessero un’ora di tempo per presentarsi all’assemblea e che, in caso contrario, la misura della multa veniva elevata da 2 tarì a 5 carlini (il tarì valeva 2 carlini). Ovviamente, fu stabilito inoltre che “nulla avrebbero pagato gli infermi e quelli che si trovavano lontani da Bari, previo accertamento delle circostanze da parte del mastrogiurato, obbligato ad effettuare un controllo nella stessa serata”.

Non è dato sapere se in conseguenza di tali provvedimenti aumentarono gli introiti delle pene a favore del governatore della città, ma è certo che le sedute consiliari deserte continuarono a registrarsi, proprio come accade oggi. Infatti, sul portale del Comune di Bari si legge testualmente: «II Consiglio comunale - di Bari - si riunisce martedì 18 dicembre 2018, alle ore 16.00 a Palazzo di Città, per la trattazione dell'argomento: "Verifica del nuovo assetto politico amministrativo conseguente all’istituzione dei Municipi, ai sensi dell'art. 83 del vigente Regolamento sul decentramento amministrativo istitutivo dei Municipi». Consiglio andato “regolarmente” deserto.

I provvedimenti per gli assenti ingiustificati dovrebbero essere più severi in considerazione che chi paga sono i cittadini.

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