Diciotti: Salvini, "No a processo". Pd all'attacco

(ANSA)
ROMA - Il ministro dell'Interno Salvini ha chiesto all'Aula di Palazzo Madama di negare l'autorizzazione a procedere sul caso Diciotti. "Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda, ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata": lo afferma lo stesso Salvini, in una lettera al Corriere della Sera sulla richiesta inviata dal tribunale dei ministri di Catania a Palazzo Madama in merito al caso Diciotti. "In questo non c’entra la mia persona", ha precisato il vicepremier.

"Innanzitutto il contrasto all’immigrazione clandestina corrisponde a un preminente interesse pubblico, posto a fondamento di precise disposizioni e riconosciuto dal diritto dell’Unione europea", ha spiegato Salvini. "In secondo luogo, ma non per questo meno importante - ha continuato il ministro - ci sono precise considerazioni politiche. Il governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente, ha agito al fine di verificare la possibilità di un’equa ripartizione tra i Paesi dell’Ue degli immigrati a bordo della nave Diciotti. Questo obiettivo emerge con chiarezza dalle conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno del 2018 (precedente ai fatti a me contestati), in cui si legge che per smantellare definitivamente il modello di attività dei trafficanti e impedire in tal modo la tragica perdita di vite umane, è necessario eliminare ogni incentivo a intraprendere viaggi pericolosi".

"Nel 2018 ci sono stati meno morti, 23.370 sbarchi contro i 119.369 dell’anno precedente. Il trend è confermato anche dalle prime settimane del 2019. Dall’inizio dell’anno a ieri si sono registrati 155 arrivi sulle nostre coste. Nello stesso periodo di un anno fa gli sbarchi furono 3.176. Non solo. Per la prima volta dopo anni, i rimpatri (306) sono superiori agli arrivi. E ancora. Nel 2018 gli immigrati in accoglienza erano 183 mila, oggi scesi a 133 mila. Calano gli immigrati, aumentano i risparmi. Risultato: abbiamo liberato risorse significative, subito investite per un piano di assunzioni straordinario per circa 8 mila donne e uomini delle forze dell’ordine".

"Non rinnego nulla e non fuggo dalle mie responsabilità di ministro", ha concluso il vicepremier, "sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo".

IMBARAZZO M5S - Imbarazzo in casa M5s con i pentastellati che sembrano mettere in dubbio la linea finora sempre seguita del sì all'autorizzazione a procedere: "E' evidente - dice a Radio Anch'io il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano - che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato...Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l'autorizzazione a procedere", detto questo "Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perchè sono scelte collegiali di tutto governo".

PD ALL'ATTACCO - La presa di posizione del leader della Lega causa la reazione dell'opposizione. Il Pd con Maurizio Martina attacca via twitter: "Sequestrare persone in mare o in un porto non ha nulla a che fare con l'interesse pubblico. È contro la Costituzione. Salvini gioca allo sceriffo, si sente sopra la legge, ma poi vuole lo scudo del Senato. Si difenda nel processo e non dal processo".