Venezuela, "70 giovani uccisi in una settimana"


CARACAS - "Maduro ha perso il controllo del paese e la popolazione sta soffrendo. Ci sono 70 giovani assassinati in una settimana dal faes, le forze speciali di polizia, e 700 persone in carcere, 80 minorenni addirittura bambini". A denunciare i gravi accadimenti nel paese il presidente dell'Assemblea nazionale, Juan Guaidó, autoproclamatosi in Venezuela capo dell'esecutivo, in un'intervista al Tg2.

"Evidentemente c'è una scarsa conoscenza di ciò che sta accadendo. Invito il sottosegretario agli esteri a informarsi, un'altra Libia qui non è possibile", sostiene Guaidò, rispondendo al Tg2 ad una domanda sulle parole di Manlio Di Stefano che, annunciando la contrarietà dell'Italia a riconoscerlo come leader venezuelano, ha invitato ad evitare "lo stesso errore fatto in Libia".

"Invitiamo l'Italia a fare la la cosa corretta perché i giorni qui si contano in vite che si perdono", ha aggiunto Guaidò sottolineando l'importanza del riconoscimento da parte dell'europarlamento.

Guaidó ha dichiarato di avere intenzione di sfidare un divieto posto dal governo organizzando l'invio dall'estero nel Paese di una grande quantità di aiuto umanitario. In una intervista con l'agenzia di stampa Ap, Guaidó ha indicato che si tratterà essenzialmente di medicine che saranno messe a disposizione da Nazioni della regione.

ITALIA BLOCCA RICONOSCIMENTO UE GUAIDO' - L'Italia ha reso noto di aver bloccato il possibile riconoscimento da parte dell'Ue di Juan Guaidò come presidente a interim del Venezuela, dopo che gli altri 27 Stati membri nella riunione informale dei ministri degli Esteri di ieri a Bucarest avevano trovato un accordo su una dichiarazione comune promossa dalla Svezia. E' quanto si apprende da diverse fonti diplomatiche. Spagna, Francia, Germania e Regno Unito hanno già lanciato un ultimatum al regime di Nicolas Maduro che dovrebbe portare al riconoscimento di Guaido' come presidente a interim.

Secondo quanto riferiscono le fonti, durante la riunione di Bucarest giovedì la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, si è fatta promotrice di una dichiarazione che avrebbe spinto l'Ue a fare altrettanto nel fine settimana. La Grecia, il cui governo ha preso le difese di Maduro, non si è esplicitamente opposta. L'Italia ha invece bloccato l'iniziativa che avrebbe richiesto l'unanimità dei 28 Stati membri.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto