Xylella, le dimissioni di 100 sindaci. Cia: "Serve segnale-shock"

LECCE – Le contemporanee dimissioni di 97 sindaci della provincia di Lecce. Un segnale-shock per esprimere con forza, davanti a tutta Italia, di fronte alle istituzioni, e in particolare al Governo, tutta la drammaticità della questione Xylella: è questa la proposta che CIA Agricoltori Italiani della Puglia, stamattina, ha recapitato ai primi cittadini del Leccese. Lo ha fatto davanti a Palazzo Celestini, sede della Provincia di Lecce, nel sit-in tenuto assieme alle altre organizzazioni che si riconoscono nel coordinamento di Agrinsieme (oltre alla CIA, ci sono anche Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative per l’Agroalimentare).

PIANO PLURIENNALE DI INVESTIMENTI E MISURE DI RILANCIO - CIA Agricoltori Italiani della Puglia lo ha ribadito: il risultato acquisito col decreto emergenze è importante, ma è solo il primo passo da compiere verso la concertazione, l’elaborazione e la messa in campo di un programma di azioni e un piano di investimenti pluriennali per centrare due obiettivi: da un lato, contrastare l’avanzata della xylella; dall’altro, fermare l’emorragia produttiva del settore olivicolo nelle province più colpite dal batterio, quelle di Lecce, Brindisi e Taranto.

'SUPERARE LE DIVISIONI' - “Sabato 9 marzo, a Lecce, abbiamo marciato in corteo senza bandiere, dietro un unico striscione che recava la scritta ‘Il Salento vuole vivere’. Si è parlato tanto di divisioni, ma noi siamo per unire tutti, dalle organizzazioni agricole ai comuni, dalle istituzioni provinciali a quelle regionali, con una forte mobilitazione dal basso che sta coinvolgendo olivicoltori, frantoiani, organizzazioni di produttori, sindaci, semplici cittadini”, ha spiegato Benedetto Accogli, presidente provinciale di CIA Salento.

STEFANO CON SINDACI SALENTINI: 'SERVE PIANO STRAORDINARIO' - "Sono felice ci sia stato un momento di ascolto e riflessione con tutti i sindaci sul tema della Xylella.

Siamo ancora a questo punto perché per troppo tempo sono state inseguite tesi prodotte da chi non aveva alcun titolo a parlare di fitopatie, anche da chi ricopriva ruoli istituzionali di rilievo. È come se, per curare una malattia dentale, si scegliesse il consulto di un architetto o di un agente di commercio.

Su ciò che è stato, sono convinto che la storia darà il suo verdetto prima o poi, pertanto suggerisco di cessare questa ricerca delle responsabilità nel passato e di iniziare seriamente a pretendere risposte puntuali da chi continua a fare promesse nel presente.

Da luglio scorso attendiamo un piano del governo che sarebbe dovuto arrivare entro 60gg. Oggi, invece, sul tavolo arriva un decreto che non parla affatto di Xylella: zero misure urgenti per avviare procedure di eradicazione, zero misure per agevolare il reimpianto. Eppure abbiamo gioito tutti quando dall’Europa è arrivata l’autorizzazione perché è evidente che l’unico modo per dare una chance al patrimonio olivicolo è il reimpianto con specie resistenti, come suggeriscono scienza e ricerca.

Dobbiamo essere uniti. Se c’è una cosa su cui non possiamo permetterci di essere divisi è considerare l’eradicazione la misura delle misure: è il primo e unico strumento per ripartire. Poi dobbiamo chiedere che le risorse siano destinate al reimpianto e al ristoro per i danni subiti.

Ma non quelle derivanti dal Fondo Sociale Europeo che qualcuno ha promesso agli agricoltori ma che sappiamo tutti non essere spendibili per azioni di questo tipo.

Non facciamoci prendere in giro. Serve un esercizio di verità e occorre chiedere che sia rinnovato un impegno rispetto a un problema che è sbagliato considerare solo di competenza del Salento. Attenzione a non prestare il fianco su questo. 

La Xylella è un dramma di tutta la Puglia ed è la Puglia che deve accompagnarci nell’interlocuzione con i livelli superiori di governo.

Esiste un tavolo: chiediamo che venga liberato definitivamente da espressioni negazioniste, integrato con una rappresentanza della conferenza dei sindaci e che venga subito convocato per irrobustire e rendere più autorevole il dialogo con il governo nazionale nell’unica direzione possibile che è l’urgenza di disporre un vero Piano Straordinario di interventi concreti per contrastare la Xylella.

Molti, anche oggi, hanno parlato della necessità di strumenti straordinari per agire in deroga, laddove fosse necessario, dimenticando che uno strumento lo avevamo già. Era il Commissario Straordinario di Protezione Civile, sul cui ruolo molti hanno alzato barricate e sulla cui mancata proroga molti hanno esultato". Lo ha detto il vicepresidente dei democratici a Palazzo Madama, Dario Stefàno, intervenendo oggi alla conferenza dei sindaci convocata presso la Provincia di Lecce in merito all'emergenza Xylella.

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