Via della Seta, Lezzi: "E' opportunità anche per i porti del Sud"


ROMA - “Voglio porre l'attenzione sulla questione dei porti rispetto alla Via della Seta. C'è stato del malcontento palesato da alcuni amministratori del Sud che lamentavano l'esclusione dei porti del Sud dal memorandum firmato. In realtà non è così: i porti di Genova e di Trieste avevano già avviato degli accordi ed è per questo che sono stati espressamente menzionati. Ma ora l'interlocuzione con la Cina sarà più ampia ed estesa: la collaborazione non è contingentata rispetto soltanto a quelle due realtà. A tal proposito voglio sottolineare l'importanza di porti come Gioia Tauro e Taranto, che sono al centro del Mediterraneo e auspico una loro crescita grazie a questo nuovo dialogo con la Cina”.
Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi durante il suo intervento al del convegno "Il partenariato Italia Cina nella nuova Via della Seta", che si è svolto oggi al Senato.

“In Italia esiste la possibilità di istituire delle Zone economiche speciali, le Zes: sono già partite due in Calabria e Campania. So che le Zone economiche speciali esistono anche in Cina e che li funzionano molto bene. Quando sono state istituite le Zes vi sono state allocati 250 milioni per il credito d'imposta. Ora nel Decreto crescita ho voluto implementare la loro attrattività con lo stanziamento di ulteriori 300 milioni che andranno a costituire un fondo che sosterrà le grandi aziende e le imprese, non solo italiane, che vorranno insediarsi in queste Zone, sono strettamente correlate ai porti. Oltre alle risorse sono intervenuta anche attraverso norme che consentono la semplificazione delle procedure burocratiche per quanti vogliano insediarsi lì. Infine, nello Sblocca Cantieri stiamo individuando alcune grandi infrastrutture che possano "servire" le Zes, al fine di consentire una loro maggiore attrattività”.

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