Emiliano a Foggia per firma contratto istituzionale Capitanata con Conte, Lezzi e sindaci

FOGGIA - “Devo dare atto al presidente Conte di avere, per quanto riguarda il contratto interistituzionale di sviluppo della Capitanata, fatto quanto possibile per lenire la sofferenza dei migranti di Borgo Mezzanone. Fermo restando che questo Governo ha fatto cose insopportabili con riferimento alle normative sul salvataggio in mare e in generale sulle questioni legate ai flussi migratori con il decreto sicurezza bis che persino il Presidente della Repubblica ha dovuto in qualche maniera correggere nell'interpretazione per renderlo compatibile con la Costituzione e con i trattati internazionali”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano da Foggia dove oggi in Prefettura ha sottoscritto il contratto istituzionale di sviluppo per la Capitanata alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del ministro per il Sud Barbara Lezzi e dei Sindaci della provincia.

“L'aspetto positivo del contratto istituzionale per la Capitanata con riferimento alle politiche migratorie riguarda i 3 milioni di euro per tentare di risolvere l'orrore di Borgo Mezzanone, territorio dello Stato nazionale, perché, lo ricordo, noi lo sgombero dell'area di proprietà della Regione l'abbiamo realizzato anni fa anche grazie a Stefano Fumarulo”.

“È una giornata positiva - ha proseguito Emiliano - nella quale la fine di questo Governo coincide con l'inizio di un percorso della Capitanata che la Regione Puglia intende coordinare e soprattutto rendere compatibile con tutto ciò che già sta avvenendo. Noi stiamo investendo quasi 200 milioni di euro sui Monti Dauni e sul Gargano contro il dissesto idrogeologico, e gli investimenti sono in corso, più di 80 milioni di euro sulla ristrutturazione delle strade. È chiaro che questo danaro supplementare servirà a riprogettare, ci auguriamo in maniera rapida, tutte le strade statali del Gargano e dei Monti Dauni. Speriamo che questo avvenga, perché si tratta di opere non immediatamente cantierabili e quindi bisognerà farlo con grande pazienza e determinazione”.

“Con questo Governo, come sempre, ho cercato di collaborare in modo leale. Su molte questioni non abbiamo avuto la stessa visione, su Ilva e gasdotto Tap soprattutto. In altre vicende come sulla xylella siamo riusciti a capirci e a costruire norme accettabili, anche se, come voi sapete, andavano poi ulteriormente modificate. In generale il mio giudizio sul rapporto con il Presidente del Consiglio Conte, pugliese, e con la ministra Lezzi è tra virgolette positivo, nel senso che abbiamo fatto il nostro dovere, sia pure con punti di vista diversi. Adesso si apre un nuovo capitolo: questo nuovo capitolo mi auguro sia più coerente con la Resistenza che ieri è stata ricordata a Sant'Anna di Stazzema, una vicenda davvero drammatica, e che si ritorni a capire che per creare un governo repubblicano degno dei padri costituenti, non si possono fare errori nello scegliere i compagni di strada”.

“Quando al mio arrivo stamattina - ha concluso Emiliano - avvicinandomi alle balaustre, un gruppo di militanti del Movimento 5 stelle ha cominciato a gridare “buffone” perché “sono del Pd”, dopo qualche minuto vedendo che io non mollavo, mi hanno guardato negli occhi e hanno capito che il nemico non ero io. E che non lo è nemmeno il Partito democratico, o la storia dei partiti che hanno fatto la Resistenza. Forse hanno capito che il nemico è quello che ti pugnala alle spalle ed è tutto ciò che rappresenta l’eredità dell’autoritarismo di questo Paese. Quando sei una persona seria e hai la coscienza a posto tutto ti scivola addosso, e anzi oggi è stato bello dopo quel primo momento ritrovarci a stringerci la mano con quegli stessi militanti del Movimento 5 Stelle nella consapevolezza dell’importanza di dare a questo Paese un governo civile”.


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