ActionAid: anche Lecce aderisce a #dirittincomune


LECCE - Anche il Comune di Lecce aderisce alla campagna #dirittincomune per promuovere l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, lanciata da ActionAid insieme ad ASGI e ai Sindaci di Crema, Palermo e Siracusa.

“Già diverse pronunce dei tribunali italiani hanno stabilito che non si può negare l’iscrizione anagrafica ad un richiedente asilo. La residenza è un requisito fondamentale per l’accesso ai servizi pubblici che come comunità siamo tenuti a garantire a quanti trovano rifugio nel nostro Paese, anche se si trovano ancora nella condizione di richiedente asilo - spiega il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini - Per questo da luglio scorso ho deciso di firmare personalmente le iscrizioni anagrafiche dei richiedenti asilo nel Comune di Lecce, assumendo direttamente su di me la responsabilità di applicare correttamente i principi a cui si ispirano sia la legislazione sulla protezione internazionale sia la disciplina anagrafica, anche per tutelare l’Ente da ricorsi sui quali l’orientamento giurisprudenziale è ormai consolidato”.

“Dal punto di vista politico la mia adesione alla campagna di ActionAid #dirittincomune è perfettamente coerente con le mie convinzioni sul tema. Escludere dai diritti di cittadinanza significa generare emarginazione, solitudine, abbandono, insicurezza. La sfida per un grande Paese democratico sta nel saper includere, offrendo a quanti raggiungono l’Italia in stato di bisogno, dopo essere sfuggiti da conflitti, persecuzioni, violenza politica o religiosa, fame, di poter far parte di una comunità nella quale ciascuno è beneficiario di diritti e tenuto a garantire l’osservanza di precisi doveri”, conclude Salvemini.

L’appello #dirittincomune, cui hanno aderito recentemente anche i Comuni di Livorno e Reggio Calabria, nasce con l’obiettivo di promuovere l’accesso ai diritti essenziali come il diritto all’istruzione, alla salute, alle prestazioni sociali, per i richiedenti asilo nelle nostre città, chiedendo ai Sindaci di impegnarsi a iscriverli nei registri anagrafici, anche dopo l’entrata in vigore del decreto sicurezza e immigrazione (legge 132/18).

L’articolo 13 della legge, infatti, prevede delle nuove disposizioni che sono state oggetto di diverse interpretazioni, anche tra gli amministratori: alla prima lettura è prevalsa l’idea che ai richiedenti asilo fosse preclusa la possibilità di effettuare l’iscrizione all’anagrafe. I promotori dell’appello, basandosi sui pareri di giuristi autorevoli e sulle successive ordinanze dei Tribunali di Firenze, Bologna e Genova, secondo i quali il diritto all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è tuttora vigente ed esigibile, chiedono alle amministrazioni di garantirlo, rendendo possibile ottenere il rilascio del certificato di residenza e della carta d’identità, nei fatti utile a beneficiare di servizi pubblici come l’asilo, la formazione professionale, l’accesso all’edilizia pubblica, la concessione di eventuali sussidi, o l’iscrizione a un centro per l’impiego.

“Sono in gioco diritti essenziali, che nei fatti spesso sono inaccessibili o compromessi in assenza di iscrizione anagrafica”, si legge nel testo dell’appello promosso da ActionAid che non si rivolge solo ai Sindaci, ma anche alle organizzazioni solidali perché si facciano portavoce “in ogni sede utile, della lettura costituzionalmente orientata dall’articolo 13 e a promuovere la corretta applicazione della normativa”.

Ad oggi, a #dirittincomune hanno aderito oltre 30 organizzazioni e 7 reti associative.
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