Tajani: "Partono dalla tassa sulle merendine e finiranno per colpire i patrimoni"

ROMA - “Partono dalla tassa sulle merendine e finiranno per colpire i patrimoni”. Lo dichiara Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, che in un’intervista al Corriere della Sera si chiede anche: “Se non c’è un’adeguata politica per la crescita, se non si creano benessere e ricchezza, dove li troveranno i soldi per impedire l’aumento dell’Iva se non dalle tasse?” E nel frattempo il ceto medio diventa “sempre più basso”. Piccoli e medi imprenditori, agricoltori, statali, pensionati sempre più “tartassati”.

Secondo Tajani ci sono infatti almeno “4 milioni di imprese che attendono risposte e solo insieme si esce dalla crisi, ma servono soluzioni a livello nazionale ed europeo”. Quanto al partito, il vice di Berlusconi non teme che qualcuno possa andarsene da Forza Italia, magari per passare nelle fila della nuova formazione di Renzi, Italia viva, perché “ci sono milioni di elettori che non vanno più a votare e invece hanno diritto di avere un punto di riferimento” e questo attrattore è semmai Forza Italia “con i suoi valori” che sono dati dalla “centralità della persona, le radici cristiane, la solidarietà, la sussidiarietà”.

Per Tajani, dunque, “il partito è compatto, non ci sono correnti” e “alla gente non interessa chi cena con chi”, riferendosi al dinner convocato da Mara Carfagna in un ristorante della Capitale, poche sere fa. E semmai, ciò ce sta a cuore è “che tutti remiamo nella stessa direzione per risolvere i problemi”. Ma chi è e cos’è Forza Italia oggi? Secondo l’ex presidente dell'Europarlamento, FI è fatta di “patrioti e non sovranisti, europeisti convinti ma mai sottomessi alla burocrazia comunitaria”.

E la legge elettorale? Secondo Tajani “bisognerà ragionare e scriverla tutti insieme a tavolino” in quanto le regole di una partita di calcio “non possono mica fissarle la curva Sud e la curva Nord dell’Olimpico”.
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