Il grido d’allarme dei poliziotti pugliesi


BARI - «Speriamo che il dr. Gabrielli non si scordi di noi e dei cittadini pugliesi!» così esordisce Michele Caputo, Segretario Regionale Puglia del sindacato di Polizia LeS (Libertà e Sicurezza), che poi prosegue: «il capo della Polizia dr. Franco Gabrielli in data 15 maggio 2018 è venuto a San Severo ad inaugurare il Reparto Prevenzione Crimine della zona garganica. Di fatto il dr. Gabrielli ha ritenuto, istituendo questo importante reparto, di dare un segnale forte della presenza dello Stato per un contrasto reale contro la criminalità, riconoscendo implicitamente ed esplicitamente che questo territorio è un fronte caldo di lotta per la legalità».

Prosegue Caputo: «poiché quella è una zona dove la criminalità non lesina l’uso delle armi, noi chiediamo i mezzi necessari per un minimo di sicurezza degli operatori di Polizia che sono in strada. Ci sarebbe piaciuto, peraltro, apprendere dal nostro Capo anche la notizia di un invio di mezzi che abbiano un minimo di blindatura per le auto destinate al reparto prevenzione. Comprendiamo però che ottenere un miglioramento delle auto di servizio da un giorno all’altro è cosa quasi impossibile. A parte il sarcasmo che noi riteniamo giustificato, nel frattempo gradiremmo che per il personale che deve operare in strada venga almeno fornito il GAP (giubbotto antiproiettile) sottocamicia, così come è stato già fatto per alcuni reparti. Per questo chiediamo apertamente al dr. Gabrielli, visto anche quanto da lui dichiarato e cioè che intercorre un buon rapporto con l’attuale ministro dell’Interno dott.ssa Luciana Lamorgese, che egli possa soddisfare questa richiesta (che ha tutti i caratteri della fattibilità, vista la esigua spesa che dovrebbe esser impegnata all’uopo) che proviene dai suoi uomini».

Sulla tematica interviene anche il Segretario Provinciale LeS di Foggia, Giuseppe Adinolfi che sottolinea: «nell’arco di un mese abbiamo assistito ad un assalto nei confronti di un portavalori ad Orta Nova, dove 4 banditi armati con fucili a canne mozze feriscono un vigilante mentre rifornisce un bancomat; il giorno dopo sull'autostrada A14 una decina di persone a volto coperto hanno bloccato e rapinato un TIR di sigarette esplodendo alcuni colpi; nel Foggiano un commando di 6-7 banditi incappucciati ed armati di pistole, fucili a canne mozze e mitragliette, assaltava un altro TIR e prima di fuggire il commando rubava l'auto di scorta della ditta incaricata della consegna. Non voglio andare ulteriormente indietro nel tempo, altrimenti mi troverei a descrivere una zona di guerra, che di fatto però esiste. Per lavorare efficacemente nella quale chiediamo questi strumenti di difesa».

Concludono i due rappresentanti dei Poliziotti, Caputo e Adinolfi: «Il nostro lavoro ci può portare all’estremo sacrificio, come è accaduto ai nostri fratelli di Trieste Matteo Demenego e Pierluigi Rotta ma lo Stato dovrebbe fare il massimo per evitare questo, fornendoci mezzi e materiali per scongiurarlo il più possibile. Noi siamo pronti al sacrificio e tuttavia non per questo dovete considerarci sacrificabili».
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