Attentati a Foggia, Fitto: "Meno parole e più magistrati, poliziotti e carabinieri"

ROMA - “Meno parole e più magistrati, poliziotti e carabinieri. Quello che sta accadendo a Foggia dall’inizio dell’anno non ha eguali in nessun'altra città italiana: due attività commerciali colpite, lo spietato omicidio in pieno centro di un commerciante e la notte scorsa un vero e proprio attentato, l’esplosione di un potente ordigno posizionato sotto il suv del titolare di RSA, che solo per miracolo non ha provocato morti o feriti". Così in una nota il co-presidente del gruppo europeo ECR-FdI, Raffaele Fitto.

“Che ci sia la mafia - prosegue Fitto - dietro questi episodi lo stabiliranno le forze dell’ordine e i magistrati, ma che all’origine ci siano comportamenti mafiosi tesi a creare un clima di terrore e paura fra i foggiani è sotto gli occhi di tutti e tutti abbiamo il dovere di non lasciare sola una città! A Foggia le visite dei ministri e sottosegretari trovano il tempo che trovano se poi non vi è nessun reale potenziamento delle unità dei magistrati e delle forze di polizia. Tutto constatano la carenza di organico del sistema Sicurezza, ma poi non accade nulla.

“La criminalità non si combatte con le buone intenzioni, men che meno con le belle parole! Si combatte con la volontà e il coraggio di chi non si sottomette alla logica delinquenziale e mafiosa, ma soprattutto con la presenza dello Stato.

“La mia totale vicinanza al sindaco, Franco Landella, ai parenti della vittima e alle famiglie colpite dagli attentati dinamitardi e a tutti i cittadini, che non devono sentirsi soli", conclude Fitto.
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