Futuro di De Rossi fra la Roma e l'Italia

di NICOLA ZUCCARO - Cosa farà da "grande" Daniele De Rossi? All'indomani del suo ritiro dal calcio giocato, da lui stesso giustificato per poter essere più vicino alla sua famiglia, una prima risposta a questa domanda la si potrà prossimamente trovare in panchina. Un luogo che lo ha visto spiacevolmente protagonista il 13 novembre 2017 a San Siro nella serata che decretò la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale di Russia del 2018.

In quella circostanza, il volto contrariato di De Rossi, per alcune scelte discutibili del commissario tecnico della Nazionale Gianpiero Ventura nella gara contro la Svezia, denotò a prima vista quello che sarebbe potuto essere il suo futuro, dopo aver appeso gli scarponi al chiodo. Un futuro che, AS Roma permettendo, alla luce di quel labiale e romanesco "ma che stà a fà" (riferito all'allora selezionatore dell'Italia), potrebbe riaprirgli le porte di Coverciano nella veste di tecnico federale.

Una prospettiva auspicabile per il post-Mancini e favorita da quella scorciatoia che consente agli azzurri Campioni del Mondo (De Rossi si laureò tale nel 2006 in Germania) di accedere direttamente al supercorso di allenatore.
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