Coronavirus. Trevisi (M5S) scrive al direttore della Asl di Lecce e alla protezione civile: “Tende per il pre triage davanti a tutti gli ospedali”

BARI - Il consigliere del M5S Antonio Trevisi ha inviato una nota al direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo e alla Protezione Civile per chiedere che in tutti i presidi sanitari vengano attuate le misure di sicurezza necessarie ad evitare la diffusione del Coronavirus. “In alcuni ospedali della zona - spiega Trevisi - ad esempio a Lecce, Scorrano e Casarano mancano le tende per il pre triage, che consentono un percorso dedicato e riservato alle persone che si presentano al Pronto Soccorso con sintomi influenzali.

Si tratta di uno dei tanti strumenti per una presa in carico efficace ed efficiente dei possibili casi di Coronavirus e nello stesso tempo per non esporre a rischio di contagio gli altri cittadini in attesa al Pronto Soccorso, i sanitari e di conseguenza anche tutti coloro che frequentano o sono ricoverati in ospedale. Tra le altre criticità che mi sono state segnalate, l’assenza di dispositivi di protezione individuali in numero sufficiente a garantire la tutela del personale sanitario e la mancata dotazione di termoscanner. Mi è stata anche evidenziata, quando aprirà il DEA di Lecce la necessità di corsi di aggiornamento per il personale che dovrà usare i respiratori di ultima generazione, non presenti al momento al Vito Fazzi”.

Il Piano Operativo della Regione Puglia impone la presenza per ogni presidio ospedaliero di un'ambulanza per il trasporto dei casi sospetti (da decontaminare immediatamente dopo il trasferimento) e l’attivazione di un percorso dedicato in ogni Pronto Soccorso che garantisca triage e isolamento fino all’eventuale trasferimento alla U.O. Malattie Infettive più vicina.

“Purtroppo - continua il pentastellato - mi è stata evidenziata anche l’impossibilità di rispettare le prescrizioni del Piano operativo regionale, anche in ragione della mancata predisposizione di spazi idonei.  Una situazione a cui chiedo di porre rimedio per garantire la sicurezza degli operatori sanitari, e degli utenti”.


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