Legge elettorale, Conca: "Uno spettacolo indecoroso da parte dell'intero arco costituzionale"


BARI - “Tutte le forze politiche tengono così tanto alle donne che non sanno esattamente dove allocarle, ma leggere l'indignazione di chi ha prodotto tale situazione è, francamente, scandaloso. Si è passati dalla doppia preferenza secca delle destre all'inammissibilità delle liste che non avessero rispettato le percentuali di genere (60%-40%) proposto dall'asse giallorosso, dall'emendamento per spostare l'efficacia della norma a partire dal 2025 al voto segreto che avrebbe fatto, comunque, naufragare tutto perché l'ipocrisia è dilagante, dai 2000 emendamenti strumentali presentati dal centro destra alle riunioni fiume chieste dalla maggioranza per cercare una quadra che non voleva nessuno di loro". Così in una nota il consigliere regionale Mario Conca.

"Siamo stati otto ore bloccati in attesa che si facessero bene i conti - prosegue Conca - e tenendo bene a mente l'equazione più donne sta meno uomini, meno voti stanno ad un più alto rischio di perdere le elezioni. Il Movimento 5 Stelle, tanto per cambiare, ha cambiato idea anche sulla doppia di preferenza, era contrario fino a pochi mesi fa.
Questa è la mercificazione delle donne, altro che le chiacchiere che pubblicamente si affannano a raccontare. Usate o ostentate all'occorrenza per buttare fumo negli occhi. In questo bailamme, c'era una nota positiva perché era passato un emendamento che portava anche la mia firma e che avrebbe impedito a Lopalco, e a tutti i componenti delle Task Force pagati con soldi pubblici, di candidarsi con il loro datore di lavoro. Peccato che il capogruppo del PD e Emiliano ieri notte hanno deciso, proprio per scongiurare l'emorragia di voti, di abbandonare l'Aula lasciando decadere tutto, anche l'emendamento Lopalco & C. Come sempre rifuggono alle loro responsabilità e prerogative, davvero dei cuor di leone. Ora la palla passa al Governo nazionale che aveva minacciato di esercitare i poteri sostitutivi, vediamo se manterranno la parola.
Molti della maggioranza sono rimasti in Aula mentre ci si avvicendava per denunciare cotanta arroganza amministrativa. Poco dopo hanno fatto mancare il numero legale. Uno spettacolo davvero indegno che voglio denunciare oltremodo. Abbiate almeno il pudore di tacere. Vergogna!, conclude Conca.
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