Perché dopo 3 secoli di beatificazione e 5 di culto il Beato Giacomo non è elevato agli onori degli Altari?


VITTORIO POLITO - Sono trascorsi più di tre secoli dalla beatificazione di Giacomo Varingez, meglio noto come Beato Giacomo, e dopo 5 secoli di culto e devozione ininterrotti non viene eletto ancora agli onori degli Altari?

Nato a Zara nei primi anni del ‘400, i suoi genitori lo educarono ai princìpi cristiani e venne battezzato con lo stesso nome che ha conservato anche da frate e vestì il saio francescano proprio a Bitetto intorno al 1437.

L’obbedienza gli affidò ripetutamente il compito di sacrista, di cuciniere, di ortolano e di questuante a favore dei suoi confratelli, svolgendo il suo lavoro con cuore lieto e generoso, senza estinguere lo spirito di devozione e della santa orazione.

Dopo il 1469, il Beato, fu certamente a Cassano delle Murge, ospite del Convento di Santa Maria degli Angeli, la cui devozione popolare ha tramandato alcuni episodi, tra questi la presenza di un cipresso, ancora visibile nel Convento.

Nel 1480 Giacomo tornò a Bitetto dove imperversava la peste. Alla popolazione non fece mancare il suo conforto materiale e spirituale, prodigandosi nella preghiera, nella cura e nell’assistenza degli appestati. La memoria di tale tragica circostanza e della presenza del Beato tra gli appestati è rimasta indelebile nel vissuto storico della cittadina. Nel 1656, imperversò nuovamente la peste nel Regno di Napoli ma questa volta Bitetto rimase immune da essa, il popolo attribuì il merito dello scampato pericolo al Beato Giacomo, “che quasi visibilmente parve tenere distesa la mano in aria per trattenere l’ira di Dio” e, per tale motivo, lo elesse a suo compatrono. Muore a Bitetto nel 1496.

Numerose grazie e miracoli sono state raccolte nel tempo dai suoi biografi, sin dal tempo in cui era in vita, che giustificano l’acclamazione spontanea del popolo che lo trasse fuori dal sepolcreto collocandolo sull’altare, ciò avvenne vent’anni dopo la sua morte quando in occasione della sepoltura di un altro frate il suo corpo fu rinvenuto incorrotto e ancora flessibile. Il processo canonico fu avviato solo nel 1629, poi sospeso e ripreso nel 1694 durante il vescovado di Mons. Odierna a conclusione dell’iter processuale, riconosciuti i carismi di Giacomo Varingez e la secolare devozione di Bitetto e dei paesi vicini, il 29 dicembre del 1700, Clemente XI lo dichiarò Beato.

Dopo più di tre secoli dalla beatificazione e dopo 5 secoli di culto e devozione ininterrotti, nel 1986 l’evento storico della ricognizione medico-canonica alla presenza di una qualificata equipe di medici e docenti universitari, fu l’occasione per riaprire il processo di canonizzazione.

Il 27 giugno 1989, presso la Curia Ecclesiastica di Bari-Bitonto, si aprì l’inchiesta diocesana “super continuatione famae sanctitatis necnon super virtutibus” (continuazione delle virtù e della reputazione della santità). Il 30 novembre 1999 si tenne la “Seduta dei Consultori Storici”.

I padri Cardinali e Vescovi, nella Congregazione Ordinaria del 27 ottobre 2009, hanno riconosciuto che il Beato Giacomo Illirico da Bitetto, ha esercitato le virtù teologali, cardinali ed annesse in modo eroico. (‘Illirico’ da Illiria, l’antica provincia romana che includeva la sua terra d’origine).

È trascorso un altro decennio e la Chiesa non ha ancora riconosciuto la santità di fra Giacomo per proporlo alla venerazione universale. Perché?
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