Covid, Fitto: "Medici di base denunciano mancanza di dispositivi di protezione"


BARI - “Ma le tonnellate e tonnellate di Dispositivi Individuali di Protezione, e costati ai pugliesi circa 50 milioni di euro, giunti dalla Cina con i Boeing atterrati sulla pista di Bari Palese che fine hanno fatto? Lo chiedo senza spirito di polemica ma per amore della verità. Quella verità che è dovuta ai pugliesi in genere, ma in modo particolare ai medici di base, agli operatori delle Rsa, insomma a tutti coloro che fanno parte di quel baluardo che è la medicina territoriale che in questi anni è stata depotenziata, ma che nella gestione dell’emergenza Covid è stata messa da parte e costretta a non prestare servizio e aiuto ai pugliesi (costretti a rivolgersi ai Pronto soccorso) e agli anziani nelle RSA". E' la richiesta del candidato presidente del centrodestra per la Puglia, Raffaele Fitto.

“Trovo assurdo che oggi - prosegue Fitto -, 18 agosto, il sindacato dei medici di base, di fronte al caso di un loro collega ricoverato in terapia intensiva, denunciano ancora la mancanza di DPI come avveniva nei primi periodi di lockdown. Questo significa che la lezione non è servita e che solo nei comunicati della Regione va tutto bene, poi di fatto mancano ancora i dispositivi di prevenzione. Cosa accadrebbe se davvero ci trovassimo di fronte a una seconda ondata?

“E allora torno a chiedere: che fine hanno fatto le tonnellate e tonnellate di DPI giunti dalla Cina, sono ancora in qualche magazzino o sono finiti, sono deteriorati o scaduti, sono inidonei e quindi inutilizzabili?

“Salvare le vite umane è più importante di una poltrona e anche della stessa campagna elettorale. Mi sembra anche incredibile doverlo precisare. Dovrebbe essere scontato”, conclude Fitto.
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