Decaro, con una suggestiva cerimonia, consegna il Sigillo civico al prof. Francesco Paolo Selvaggi

S.G. - ll 14 ottobre presso la Sala Giunta del Comune di Bari, nel pieno rispetto delle norme riguardanti il Covid-19, il Sindaco di Bari Antonio Decaro ha consegnato, nel corso di una suggestiva cerimonia, la pergamena e il prestigioso riconoscimento del Sigillo Civico, riservato soltanto alle persone che si sono particolarmente distinte per le loro capacità creative e operative al servizio della comunità civile e in questo caso scientifica, al professore Francesco Paolo Selvaggi, emerito di Urologia presso l’Università degli Studi di Bari.

Tra i presenti il prof. Angelo Vacca e l’Assessore regionale alla Sanità prof. Luigi Lopalco che hanno sottolineato l’uno la straordinaria dedizione alla Scienza medica e urologica del prof. Selvaggi e l’altro che ha rimarcato come lo studioso sia un simbolo per la Regione Puglia per la capacità di creare unità di lavoro al servizio dei pazienti e della medicina. Presenti i Suoi allievi ora Ordinari di cattedra e Primari ospedalieri e Sua moglie Santa Fizzarotti. Decano degli urologi pugliesi, oggi sempre in piena attività, ha creato l’urologia pugliese cominciando con pochi letti nelle corsie di chirurgia generale dirette dal prof. Giuseppe Marinaccio, illustre straordinario chirurgo e suo maestro di chirurgia generale; inoltre ha istituito due cattedre di urologia a Bari e due cattedre a Foggia, due centri trapianti di rene, a Bari e a Foggia : solo per onor di storia rileviamo che è stato il pioniere dei trapianti di rene nell’Italia meridionale insieme al prof Marinaccio, eseguendo il primo trapianto da vivente il 10 ottobre del 1973 e superando i 1100 interventi al momento del suo pensionamento dall'istituzione pubblica.

Ha istituito diversi reparti nella regione e stabilito rapporti internazionali. Molti suoi allievi hanno frequentato le cliniche spagnole (Gil Vernet) austriache (Marberger) londinesi (Pryor) statunitensi (Tom Startz) e a Los Angeles dove egli stesso ha studiato e lavorato per molti anni con i grandi maestri Kaufmann e Goodwin per meglio apprendere dai Maestri l’Arte chirurgica; arte, come il prof Selvaggi appositamente afferma, perché di arte si tratta. Chirurgia infatti viene dal greco e significa operare con le mani. Arte come teknè laddove la tekné è al servizio dell’arte, della capacità cioé di trovare soluzioni immediate per il paziente.

Con tale convinzione ha istituito, ripetiamo, diversi reparti ospedalieri nella regione. Il tutto associato evidentemente ad una cospicua produzione scientifica a tutti nota (oltre 500 pubblicazioni).

Dagli stessi pazienti abbiamo appreso che il professore Selvaggi ha sempre considerato la persona nella sua interezza ben consapevole che la mano sulla pancia del paziente, il tocco del medico, lo sguardo e la parola del medico facilitano tante cose a cominciare dalla compliance e alleanza terapeutica.
Una vita, dunque, dedicata ai pazienti, agli allievi, alla scienza, alla medicina, alla urologia in tutte le sue delicate diversificazioni: Trapianti, Oncologia, Andrologia con ampie riflessioni sul rapporto medico paziente…. E' stato tra i primi a eseguire con successo gli adeguamenti di sesso e a meglio interpretare la dinamica di tale situazione. La casistica in Oncologia è tra le più apprezzate in Europa. Riportiamo di seguito quanto lo stesso prof. Francesco Paolo Selvaggi ha espresso con evidente emozione: Poche parole che preferisco leggere perchè profondamente coinvolto e commosso. Ringrazio innanzitutto il Signor Sindaco Antonio Decaro e il Comune di Bari per questa meravigliosa sorpresa nel giorno del mio compleanno e per il riconoscimento che hanno voluto riservarmi. Ma mi corre anche l’obbligo di ringraziare il Signor Sindaco e l’Amministrazione comunale tutta per l’aiuto che hanno sempre dato durante tutta la mia attività, in particolare per i Trapianti di rene: a tal proposito permettetemi anche di rivolgere un ringraziamento al Governatore Regionale, Michele Emiliano, che sia da Sindaco, che da Governatore non ha mancato di darmi tutto il suo possibile aiuto ed appoggio. Un grazie al Prof. Angelo Vacca per le parole affettuose rivolte alla mia persona e dunque al lavoro clinico e scientifico da me svolto con il Gruppo dei Collaboratori. Grazie all’Assessore regionale alla Sanità prof. Luigi Lopalco qui presente con un Suo intenso e significativo saluto. Grazie ai miei Pazienti, dai quali sempre ho imparato, Pazienti che sono stati e sono tantissimi e che continuano a cercarmi per essere tuttora seguiti e curati. Un pensiero pieno di gratitudine a mia moglie, Santa, che è stata la mia consigliera nei momenti difficili della mia carriera, che mi ha sempre sostenuto ma che, soprattutto, mi ha aiutato a meglio comprendere quanta umanità ci deve essere nel rapporto tra il Medico e il Paziente.
Tante volte mi ha ricordato dell’ incidente di macchina sul lungomare di Bari quando aveva solo 23 anni, del ricovero in Chirurgia al Policlinico e quanto contribuì a farla sentire meglio e a rassicurarla la mano del prof. Giuseppe Marinaccio sul suo capo. Grazie ai miei Maestri, a cominciare dai miei genitori, da mio padre medico a Bitonto, che viene ancora ricordato perché comprava medicinali e cibo per i suoi pazienti più bisognosi, a mia madre , allieva crocerossina, figlia di Ave Fornari, fondatrice della “Goccia di latte” che in un momento difficile, la Seconda Guerra mondiale, si dedicò alla costruzione della prima rete assistenziale nella città di Bari a favore delle donne in difficoltà di allattamento e quant’altro. Grazie ai miei Maestri di Chirurgia e Urologia: il rapporto con loro, sia in Italia che all’estero e in modo particolare nei lunghi anni da me trascorsi a Los Angeles, all’ UCLA , non è sempre stato facile perché molto impegnativo, ma la ricchezza dei loro insegnamenti è stata fondante per la mia formazione oltre che gratificante per la loro stima nei miei confronti. E per ultimo ma non ultimi sentimenti di gratitudine vanno ai miei Allievi e Collaboratori, che con il loro prezioso contributo, instancabile operosità e affetto hanno permesso a me e alla Scuola di Urologia di Bari di raggiungere insieme una serie di traguardi e scientifici e organizzativi di lavoro di reparto: gli oltre mille trapianti di rene l’intensa attività oncologica e andrologica. Abbiamo sempre lavorato per le finalità proprie della Scienza medica, al servizio del Paziente, della persona ammalata, cercando di dare, nel rispetto del codice etico e deontologico le cui radici troviamo in Ippocrate, quello che abbiamo ritenuto fosse il meglio di noi stessi e lasciando da parte sciocchi pregiudizied egoismi individuali. E solo con la forza e la coesione di un Gruppo di lavoro, di un Team di lavoro, ogni ostacolo e difficoltà possono essere superati.

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