Scuole, Macina (M5S): “Riaprono ma Emiliano scarica su famiglie e dirigenti scolastici”


ROMA – “L’ultima ordinanza del Presidente Emiliano, lungi dal fare chiarezza, finisce per aumentare il caos e il senso di smarrimento, sconfina in competenze che non appartengono alla Regione, stabilendo che le assenze saranno giustificate e aprendo ad una pericolosa ‘facoltatività’ della scuola del primo ciclo. Messaggio non voluto, probabilmente, ma che invece veicola. Spiace davvero che sulla scuola si sia consumata una fuga in avanti inopportuna e che non cancella le responsabilità della Regione”. Così la deputata pugliese Anna Macina, portavoce del MoVimento 5 Stelle.

“Si è deciso di non decidere - prosegue -lasciando sulle spalle delle famiglie la scelta di proseguire la didattica in presenza o quella a distanza, e sulle scuole l’onere di organizzare il servizio. In Puglia si è consumato il paradosso di avere due ordinanze conflittuali delle diverse sezioni del Tar della Puglia, che hanno generato una confusione non risolta dall’intervento pilatesco di Emiliano. Peraltro – evidenzia Macina - posto che le regioni sono sempre state coinvolte prima e durante l’adozione delle misure per contrastare la diffusione del virus, vien da chiedersi se la Puglia sia stata rappresentata in tali consessi. É di tutta evidenza che si sta scontando la disorganizzazione e il ritardo in alcuni processi e ambiti fondamentali per il contrasto al Covid-19, come la gestione regionale nel trasporto pubblico locale, il contact tracing e il mancato incremento dei posti letto delle terapie intensive, mentre si attende la portentosa ‘macchina da guerra’ che processa 10 mila tamponi al giorno. Vero colpo basso è l’accusa al sistema scuola che non sarebbe stato in grado di ‘farsi trovare pronto’. Ricordiamo le ingentissime risorse stanziate per la didattica a distanza e per l’efficientamento delle scuole, con interventi di edilizia leggera, che per il primo ciclo sono state assegnate ai Comuni, cui competeva l’onere di spenderle. Resta fermo il punto che la dad, che deve rimanere come extrema ratio, non è un equivalente della didattica in presenza, che assolve a funzioni fondamentali come la riduzione delle diseguaglianze sociali, l’integrazione, la socialità, la lotta alla dispersione scolastica. Spiace davvero constatare come non sia stata raccolta l’offerta di leale collaborazione tra istituzioni e parti sociali per mettere ordine al caos in cui Emiliano ha gettato il mondo della scuola pugliese. Per fortuna, oltre la miopia di qualcuno, le scuole tornano ad essere aperte” conclude la deputata.

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