Ex Ilva, Palombella (Uilm): “Firma contratto punto di partenza, ora confronto libero per scongiurare migliaia di esuberi”

BARI - “Oggi, con la firma dell’accordo di coinvestimento tra Invitalia e ArcelorMittal, ci auguriamo si sia chiuso un periodo di estrema incertezza per il futuro della più grande acciaieria europea e del settore siderurgico italiano. Con questa intesa deve iniziare la vera transizione energetica dell’ex Ilva, grazie alla produzione di 2,6 milioni di tonnellate di acciaio, un terzo del totale, attraverso forni elettrici e impianti ecosostenibili. Allo stesso tempo questo nuovo contratto è stato realizzato in segreto da manager e tecnici delle due parti, senza nessun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, come invece era avvenuto per l’accordo del 2018. Ora è il momento di aprire un confronto aperto, costruttivo e libero da qualsiasi pregiudiziale, per ottenere la clausola di salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori di ArcelorMittal, dell’Ilva As e dell’indotto. Inoltre vogliamo discutere delle tempistiche del piano industriale, del risanamento ambientale, della transizione energetica e degli investimenti che verranno messi in campo. Questo accordo deve rappresentare il punto di partenza della discussione e non il punto di arrivo”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, dopo la firma dell’accordo di coinvestimento tra ArcelorMittal e Invitalia per l’ex Ilva.

“Tutto questo consentirà di rilanciare l’ex Ilva e l’intero settore siderurgico – esorta il leader Uilm – per arrivare a una riconciliazione essenziale e definitiva tra la fabbrica e la città, interrompendo polemiche e disegni che determinarebbero un disastro ambientale, occupazionale e industriale”.

“Oggi con l’ingresso in AMI di Invitalia ci aspettiamo che lo Stato metta da parte la gestione fallimentare dei commissari realizzata dal 2012 al 2018 e che rappresenti la garanzia per i 2,1 miliardi di investimenti fondamentali per un futuro solido, ecostenibile e occupazionale per l’ex Ilva” aggiunge.

“Non accetteremo mai esuberi e riteniamo che i tempi previsti per il risanamento ambientale e per il piano industriale siano eccessivamente lunghi. Per questo chiediamo al ministro Patuanelli di convocare urgentemente un incontro per conoscere i dettagli del contratto e se c’è la reale volontà di aprire una seria trattativa sindacale che rappresenti un elemento essenziale e non ininfluente dell’accordo firmato nella giornata di oggi”, conclude.

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