Parchitelli: “Il 2022 sia l’anno della cultura del Sistema Puglia anche grazie alla collaborazione con i territori”

BARI - “Ringrazio l’assessore alla Cultura Bray per la disponibilità a fornire, in VI Commissione Consiliare a seguito della mia richiesta di audizione, ulteriori informazioni sul Protocollo sottoscritto lo scorso 1° febbraio dai sindaci Decaro (Bari), Melucci (Taranto), dallo stesso Assessore e dal presidente Emiliano con l’obiettivo di rendere il 2022 l’anno della cultura del ‘Sistema Puglia’, ma anche per aver relazionato sulle ricadute culturali e economiche attese, e sul possibile coinvolgimento di territori quali la Murgia dei Trulli e delle Grotte e la Valle d’Itria nel percorso condiviso dalle due città. Bari e Taranto rappresentano oggi la storia, la cultura, la gente di Puglia che si unisce per uno scopo comune. E pazienza che non lo facciano sotto il titolo di ‘Capitale della Cultura del 2022’". Così in una nota la consigliera regionale del Pd, Lucia Parchitelli.

"L’iniziativa avviata dalla Regione e dalle due città è lodevole - prosegue -, perché ci fa prefigurare un ritorno alla normalità, anche rispetto ai flussi turistici che speriamo di poter riaccogliere presto nella nostra amata Puglia. Questa ‘consociazione’, sono certa, sarà tra i tasselli principali della ripartenza che tutti auspichiamo e di cui tutti abbiamo bisogno. Le città direttamente coinvolte, Bari e Taranto, meriteranno nei prossimi mesi, da quelli della programmazione a quelli della realizzazione degli eventi, tutta la nostra attenzione. Tra Bari e Taranto, però, a legare le due città, c’è una terra meravigliosa, che rappresenta un fiore all’occhiello della Regione Puglia, che è il territorio compreso tra la Murgia dei Trulli e delle Grotte e la Valle d’Itria. Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Noci e Putignano sono città che negli ultimi anni hanno manifestato una importante vivacità culturale e hanno dimostrato di avere la capacità di attrarre flussi turistici e di prossimità determinanti per la loro economia. È un territorio che piace, per i paesaggi e la campagna, certo, per le sue tipiche costruzioni, per la buona cucina, ma anche per le iniziative culturali che le amministrazioni locali sono in grado di proporre. L’expertise accumulata in questi anni potrebbe rappresentare un valore aggiunto anche per i tavoli tecnici che saranno convocati per l’organizzazione degli eventi legati a ‘Sistema Puglia 2022’. Dall’altra parte, visti i benefici che potrebbero portare a questi territori, vocati già naturalmente all’accoglienza, ho proposto la dislocazione di alcuni eventi targati ‘Biennale del Mediterraneo’ e ‘Fiera del Libro’ per dare maggiori possibilità di uscire prima dalla imperversante crisi, non solo del settore turismo. Cultura ed economia dunque. Senza dimenticare gli altri obiettivi del Protocollo quali la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide; l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità; la promozione dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; il perseguimento della sostenibilità, così come indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. L’assessore Bray ci ha parlato del tavolo tecnico, e della sua ottima composizione, che ora lavorerà alla scelta degli eventi da mettere in cantiere, manifestando tuttavia le difficoltà dovute alle risorse disponibili, ma allo stesso tempo ha indicato il Protocollo stipulato come un punto di ripartenza dopo la pandemia e primo punto per ricostruire i legami sul territorio. L’intera Commissione, nelle parole del presidente Metallo, ha dato ampia disponibilità a collaborare a questo percorso e a seguire la pianificazione dell’anno della cultura del ‘Sistema Puglia’ riconoscendosi nei valori di condivisione e memoria che il 2022 deve tracciare in ambito culturale. Fare rete, in questo momento storico, è certamente la chiave per realizzare progetti a medio-lungo termine. Riprendendo le parole dell’assessore Bray: ‘la cultura ci sta mostrando che siamo tutti capaci di identificarci e quindi di essere una comunità che si sente vicina, capace di essere in rete’… le faccio mie. La cultura è la porta che dobbiamo assolutamente riaprire per tirarci fuori dalla situazione che abbiamo vissuto negli ultimi mesi; fare rete è la chiave per aprire questa porta”, conclude Parchitelli.

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