Raffaella Sette, quando posare è un atto di natura

(Raffaella Sette)

ROBERTO BERLOCO -
Nata trentacinque anni fa ad Altamura, ma gravinese autentica e orgogliosa di esserlo, Raffaella Sette è una modella d’intimo nota per la sua intrigante bellezza mediterranea. Nei suoi occhi e nel suo viso tutta la luce della sua terra, quella sua Gravina che non dimentica mai.

D.: Raffaella Sette è una modella originaria di Gravina in Puglia. Ammirata, desiderata, ricercata, ha saputo emergere in grazia d’uno stile che tiene molto di personale, uno che, pur senza trascurare le premesse imposte dalla professione, lascia molto parlare di sé, ossia di una ragazza dall’animo vero, semplice, schietto. Raffaella, sei d’accordo?

R.: Assolutamente!

D.: Quando hai realizzato che il lavoro di modella, particolarmente d’intimo e nudo artistico, sarebbe stato quello della tua vita? Qual è stato il percorso che ti ha portato a prediligere proprio questa particolare professione? C’è qualcosa, qualcuno o un dato momento che, in particolare, ti ha determinato ad intraprendere questo sentiero, ripagante in termini d’immagine, ma pure assai impegnativo per i sacrifici che comporta?

R.: Ho capito assai presto che il lavoro da modella di lingerie e nudo artistico fosse a misura per me. Il fatto è che ci sono persone nate per determinati lavori e non è solo una questione di soldi, ma di predisposizione appunto e di passione. Ho iniziato a posare per pagarmi gli studi come costumista e, in quegli anni, posavo per quello scopo. Non mi interessava emergere come modella, ma poi la vita ha scelto per me .

D.: Una donna di successo come te, abituata ad una dimensione internazionale, come vive il rapporto con il proprio paese d’origine? Ci vieni spesso o di rado? E, quando sei lontana, cosa ti manca di più di quella Gravina che ti ha dato i natali?

R.: Ci vengo pochissimo. Accade quando ho tempo, quando ho bisogno di ricordare chi sono e quando mi manca davvero casa. D’altra parte, se la lontananza mi prende, allora vuol dire che ne deve valere davvero la pena e questo mi incentiva sul lavoro. Della mia Gravina mi manca la semplicità delle piccole cose, tutto ciò che è genuino e, naturalmente, la buona cucina.

D.: Sei sempre tutta te stessa sul set fotografico? Oppure, se vuoi, sei sempre solo te stessa davanti agli scatti d’autore che ti hanno resa celebre?

R.: Non amo fingere nella vita e nel lavoro, quindi sono sempre e solo tutta me stessa.

D.: Alcuni servizi che ti riguardano, tra le pagine di riviste nazionali di costume come “Visto” o “Novella 2000”, producono di te l’immagine di una donna provocante e decisamente innanzi coi tempi, ma pure capace di non dimenticare alcuni valori tradizionali. A quali di questi ultimi non rinunceresti mai?

R.: La fotografia mi ha permesso di far emergere la mia libertà, la mia indipendenza, la mia sensualità. I valori tradizionali della mia terra ai quali mai rinuncerei sono l’amore, la dignità e la lealtà. Sono questi, d’altronde, che mi hanno permesso, nella vita e nel lavoro, di ritrovarmi ogni volta che ero in confusione o davanti a scelte importanti.

D.: Dagli scatti di Cesar Guardarrama a quelli di Ro Tejada, Raoul Rodriguez e altri fotografi di grido. Ogni fotografia testimonia d’una donna capace di generare fascino e sensualità davanti all’obiettivo, lasciando puntualmente intendere quanto possa la bellezza femminile che sia autenticamente tale, senza cioè il compromesso di presuntuosi interventi estetici. Hai un misterioso segreto quando ti poni al cospetto della macchina fotografica, oppure, semplicemente, fa tutto il tuo corpo?

R.: Il vero segreto sono i pensieri. Se vivi una situazione nella tua testa è più facile esprimere attraverso gli occhi e il corpo un messaggio, uno stato d’animo. Non assumo pose, ma gestisco il mio corpo in maniera naturale. La mia fotografia è classica, si avvicina alla forma d’arte della scultura.

D.: Vita sentimentale e conseguente quesito doveroso, anche per la curiosità dei tanti ammiratori che ti seguono fedelmente sui tuoi diversi profili social: di chi è il cuore di Raffaella Sette? Hai una dolce metà, oppure preferisci conservarti sola e libera in attesa d’un ideale principe azzurro?

R. Dopo due convivenze preferisco restare sola, sono così più concentrata su me stessa e sui miei futuri progetti. Anche se, non lo nego, ultimamente mi capita di pensare ad una certa persona.

D.: Quali sono le tue prospettive per il futuro? Hai uno speciale desiderio per i prossimi anni?

R.: In questi anni mi godo la fotografia, i viaggi, le varie comparsate tra Mediaset e set anche cinematografici. Voglio continuare a posare a livello internazionale, perché si tratta di esperienze che mi hanno fatto crescere e portato fortuna sul lavoro. Tra qualche anno, invece, mi dedicherò finalmente al mio sogno nel cassetto, vale a dire di fare la costumista.

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