Baresi che hanno fatto la storia di Bari: i 62 marinai di San Nicola


VITTORIO POLITO -
E, tra i “Baresi” che hanno contribuito non poco alla storia di Bari, non si possono non ricordare coloro che con San Nicola hanno fatto conoscere la nostra città in tutto il mondo: i 62 marinai, anche se non tutti baresi, che portarono a Bari San Nicola.

Pasquale Sorrenti (1927-2003), che ha sempre nutrito un amore viscerale per Bari, la sua storia ed i baresi, non finisce mai di stupirci attraverso le sue pubblicazioni ed i relativi contenuti. Nel libro “I Baresi”, Sorrenti elenca, tra i baresi, i “Traslatori baresi di S. Nicola”, cioè coloro che trafugarono le Ossa del nostro protettore, che, com’è noto, furono 62, ma non tutti baresi. L’equipaggio era composto da 51 baresi, 7 polignanesi, 3 monopolitani ed 1 tarantino-barese, come sostiene anche Francesco Babudri (1879-1963), storico e folklorista, uno tra i più accreditati studiosi della Traslazione.

L’equipaggio che compì il viaggio con le tre Caravelle dei Dottula, era così suddiviso: 26 marinai, 4 nocchieri, 13 boni homines o notabili, 10 mercanti, 5 preti, 4 figli di preti, ecclesiastici anche loro.

I nomi dei baresi: Alberto, nocchiero, Giovannaccio De Caro, Elia di Cristano (nocchiero), Sifano di Giovanni de Argiro, chierico di San Nicola, Benedetto Manicella, Faraco, Romano di Nicolò, chierico di Santa Pelagia, Mele di Caloiohanni, Meliacca Boccalata, Simone Dentica, Chirizio De Urania, Barda De Gisulfo, Topazio, Elefanto, Mele (figlio di Prete Basilio), Disigio di Alberto, chierico, Summo, Ursone (figlio di Prete Lupo), Mele (figlio di Prete Germano), Lupo (prete), Stefano Bove (figlio di Simeone), Matteo Sparro, Romualdo Vulpagna, Bonomo, Gittagno, Summissimo (nocchiero), Maraldizzio, Giovannoccaro (nocchiero), Azzone Cavallo, Petracca Caperrone, Demetrio Bazzo, Leo del Notaro Giacomo de Guisanda, Petracca Pilillo, Leo Pilillo, Leo di Lado, Petracca di Rosemanno, Lupo di Chiunata, Grimoaldo, prete, Michele di Zizula, Nicolò d’Alva (figlio di Alberto), Pietro di Sichinolfo, Stasio Scannoria, Maione di Adelfo, Leo di Sapatico, Stefano de Cretzaris, Bisanzio Boccone, Petrone Naso, Leo del chierico Disiglio, Meliciacca Corbario, Bisanzio Saragolla, Giovanaccaro II (nocchiero). A questi coraggiosi personaggi spettò, oltre a varie onorificenze, la sepoltura nella Basilica di San Nicola, della quale molte tracce sono ancora evidenti sulle mura.

Curiosità. Tra aprile e maggio 2009 partì da Bari il veliero “IDEADUE” e ripercorse, 922 anni dopo, la traversata che fecero i 62 marinai che si recarono a Myra per portare a Bari le Ossa di San Nicola. A bordo c’era anche la giornalista Enrica Simonetti che, attraverso le colonne della “Gazzetta del Mezzogiorno”, raccontò, come in un diario di bordo, le sue impressioni e le sue emozioni, pubblicate in parte sul Bollettino di San Nicola n. 3/2009.

Bari li ricorda con la “Piazzetta dei 62 marinai” al Quartiere San Nicola (da Strada San Luca a Strada Martinez).

1 Commenti

  1. Molto interessante. Ma le tre caravelle sono quelle di Colombo, inventate moltissimi anni dopo la traslazione.

    RispondiElimina
Nuova Vecchia

Modulo di contatto