2 giugno 1946: Bari restò fedele alla Monarchia


NICOLA ZUCCARO -
Il 2 giugno 1946 gli elettori della Terra di Bari, alla pari di quelli di tutte le altre città e province italiane, furono chiamati alle urne per confermare la Monarchia o per scegliere la Repubblica quale nuova forma-Stato dell'Italia. La Provincia di Bari premiò la Casa Reale dei Savoia con 355.194 voti per una percentuale del 65,10%, contro i 190.415 della Repubblica per una percentuale del 34,90% sulle preferenze espresse a favore di essa. 

Nel Comune di Bari la maggioranza di voti acquisita dalla Monarchia fu ancor più schiacciante con il 74,80% pari a 84.110 voti e contrapposta dal 25.20% e corrispondente a 28.326 voti per la Repubblica. Settantacinque anni dopo, il dato barese resta sorprendente per una città che, culla per antonomasia dell'antifascismo repubblicano, aveva ospitato nel 1944 il Congresso dei Comitati di Liberazione nazionale nel quale furono poste le basi per la nascente Repubblica e Costituzione italiana. 

Di contro, per correttezza storiografica, occorre sottolineare che, in linea con la preferenza espressa dal resto del Sud a favore della Monarchia, la città e la provincia di Bari non dimenticarono, per mezzo di quel voto, l'attenzione che i Savoia riservarono negli anni precedenti il 1946 al capoluogo pugliese, in occasione delle loro frequenti visite che cementificarono il legame affettivo fra i regnanti e la cittadinanza barese.

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