Padre Damiano Bova fa 90: da Bivongi a San Nicola


LIVALCA - Vi è un volume, un diario in verità, di Corrado Alvaro (San Luca, Reggio Calabria 1895-Roma 1956) dal titolo «Quasi una vita. Giornale di uno scrittore» che mi permetto accostare a padre Damiano Bova, altro calabrese reggino di Bivongi, con una semplice variazione «Quasi una vita. Giornale di un Domenicano». Padre Damiano nasce a Bivongi, in calabrese Bigungi, ma dalle parti di Reggio spesso la g si tramuta in v, il 27 settembre 1931, in un luogo all’epoca famoso per i Bagni Guida, ricavati dalla fiumara Stilaro (dal verbo latino stilla che significa gocciolare), che erano considerate ‘acque sante’ per i riconosciuti benefici curativi in grado di dispensare a chi aveva la fortuna di immergersi. Ma non finisce qui: Bivongi è sede di una meraviglia chiamata ‘Cascata del Marmarico’ (Marmaricù in zona) e, nei periodi di maggiore incremento demografico, non supera i 1500 abitanti, mentre ‘conserva’ sempre i 270 m.l.m.

Io, che di nome faccio Giovanni Battista, avevo sempre saputo che il mio santo fosse il patrono di Bivongi, ma poi qualcuno, con più conoscenza, mi ha illuminato precisando che si tratta di compatrono, dal momento che si festeggia il 5 febbraio Maria SS Mamma Nostra come “patrona effettiva” in carica. In questo posto incantevole è nato padre Damiano Bova: in un periodo in cui la gente viveva in un contesto popolare e, anche, arcaico, consumando le proprie esperienze umane e lavorative tutte legate a far prosperare, con impegno e sacrificio, la terra. Bova ha vissuto il dramma del secondo conflitto mondiale e, superatolo con quella grinta e determinazione che ancor oggi dimostra di avere intatte, nel 1959 entra nell’Ordine che segnerà tutto il suo percorso esistenziale. I suoi studi filosofico-teologici sono avvenuti a Napoli e la sua nomina a presbitero avvenne nel 1965. Fino al 1967 ha completato e perfezionato la sua formazione presso la Pontificia Università ‘San Tommaso d’Aquino’ in Roma, da cui è uscito con la specializzazione in teologia morale. Nel 1969 eccolo già nella comunità di San Nicola con l’incarico di Segretario dell’Istituto di Teologia Ecumenica e dieci anni dopo venne insediato come Rettore della Basilica per la prima volta. Il mio rapporto con la Basilica è iniziato a metà degli anni ’70, mentre quello di mio padre con i padri domenicani dal 1969. Il 28 ottobre del 1979 (io c’ero, mi ero sposato il 9 giugno dello stesso anno) padre Damiano Bova diventa il quarto Rettore della Basilica di San Nicola, succedendo ai padri Tarcisio Alessio, Leonardo Leonardi e Girolamo De Vito. Nel suo discorso di investitura tracciò con pignoleria calabrese tutti i punti del suo programma, che furono puntualmente raggiunti con l’aiuto di un vice-rettore dinamico ed efficiente ed una squadra orgogliosa di farne parte e disposta ad accettare i ritmi di lavoro di un domenicano con attitudine al comando…Damiano non solo ha qualità indiscutibili di leader, ma gli ‘piace’ il ruolo di protagonista (…questo non lo diciamo!).

«Anzitutto ci sta a cuore l’incremento della diffusione del culto di San Nicola a livello locale e internazionale, stabilendo rapporti con i ragazzi e i giovani della città, coinvolgendo chiese e parrocchie dedicate a San Nicola in tutto il mondo, sollecitando i devoti del Santo a fare di questo santuario meta di pellegrinaggio. Per questo motivo particolare attenzione dovremo porre alla diffusione del nostro Bollettino di San Nicola, che dovrà essere il principale organo di collegamento. Altro impegno importante sarà quello dell’attività ecumenica, con una particolare attenzione allo sviluppo dell’Istituto di Teologia Ecumenica. Tra l’Istituto e la Basilica dovrà permanere uno strettissimo rapporto di promozione e sostegno. Ma compito principale mio e della comunità, a cominciare da oggi, è la preparazione del IX centenario della traslazione. Il 1987 è una meta che richiede molto tempo e impegno per l’aspetto religioso e per i suoi risvolti civili e sociali, culturali e morali» quanto esposto è una parte saliente estrapolata dal suo intervento-programma.

Da non dimenticare che il 26 febbraio 1984, giorno in cui Sua Santità Giovanni Paolo II venne in visita ufficiale a Bari, fu padre Bova ad accoglierlo in Basilica; altrettanto innegabile è il fatto che la casa editrice Levante, al servizio di Curia e Basilica, contribuì a far diventare storia da tramandare l’evento epocale. Altro fiore all’occhiello del rettorato di padre Damiano sono stati gli avvenimenti che hanno scandito il percorso dell’anno nicolaiano, ufficialmente partito nel 1986 e conclusosi il 6 dicembre 1987. Ancora a lui si deve il concretizzarsi del sogno di padre Bezzeccheri, ossia la fondazione del Centro Studi Nicolaiani.

Nel 2005 padre Damiano diventa ancora Rettore, succedendo a padre Giovanni Matera - colui che, assistito da Livalca, era diventato pubblicista e ancor oggi firma da direttore responsabile tutti gli organi di informazione della Basilica, rendendo i domenicani indipendenti da vincoli e liberi di gestirsi con autonomia - e resta in carica fino al 2011, data in cui passa il testimone a padre Lorenzo Lorusso.

Personalmente devo dire che padre Bova nel 2009, in occasione del trigesimo della scomparsa di Vito Maurogiovanni, nella chiesa interna dell’Istituto Margherita fu un sobrio e pur ‘affettuoso’ partecipante di un ‘addio’ che lo vedeva coinvolto come religioso ma anche come amico.

Nel 2012 il sindaco di Bari Michele Emiliano gli rendeva omaggio, a nome di tutta la città, con una cerimonia che rinsaldava i rapporti tra un cuore calabrese, con battiti baresi, ed una Bari che aveva adottato quel gigante con i paramenti sacri domenicani con una smisurata tenerezza ed un enorme rispetto.

La cittadinanza onoraria - all’ormai ex Priore della Basilica... ex al momento - veniva legittimata da queste parole in apparenza semplici, ma molto significative: «Ci sono meriti che hanno una particolare caratteristica: vengono compresi senza bisogno di spiegazioni da un gran numero di persone, che con grande felicità ritengono di assegnarli ad una persona eccezionale». La gratitudine era percepibile quel giorno a pelle da entrambi i protagonisti: Emiliano a nome della città che venera San Nicola, Padre Damiano come espressione di una Basilica che è forza trainante (anche economica) di un territorio che, pur essendo già attento, vigile ed operoso, possiede ancora margini di miglioramento…a partire dal calcio (sono convinto che anche San Nicola ritenga sia l’anno buono per tornare in B, la squadra ESISTE).

Padre Damiano festeggia il 26 settembre l’onomastico e il giorno dopo il compleanno per cui potrei citare ‘FIAT LUX’ (sia fatta luce) la frase biblica che il Creatore dell’universo pronunciò quando creò la luce, ma mi limito a far presente che oggi viene pronunciata quando viene pubblicato un libro che è sempre un veicolo apportatore di luce ‘intellettuale’. Padre Bova è un grande divoratore di libri che non si stupisce di niente, ma cerca di far coincidere fede e ragione. La stessa fede e ragione che unisce il ‘Gruppo Amici di San Nicola’, di cui padre Damiano è membro onorario, e con cui, ogni domenica mattina, intrattiene un proficuo ed appassionato scambio di idee fin quando qualcuno, con tatto ed eleganza, ci fa notare che è giunta l’ora di liberare il posto macchina per consentire l’arrivo di nuovi fedeli.

Nicola, Luigi, Michele M., Michele P., Peppino, Antonio, Marco, Ciro e Gianni nel formularti i doverosi doppi auguri ti confermano l’appuntamento di domenica prossima, semplicemente, per continuare…

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