Polittica, Canfora: “Restringimento suffragio e leggi elettorali maggioritarie colpo al cuore democrazia”

BARI - Si è chiusa oggi la prima edizione di “Polittica”, la scuola di formazione politica organizzata dall’associazione politica/movimento culturale La Giusta Causa. “Dalla prossima settimana – ha annunciato il presidente dell’associazione Michele Laforgia - inizieremo a programmare l’edizione 2022”.

La chiusura delle cinque giornate di lavori è stata affidata, in un gremito teatro Margherita di Bari, a una lectio magistralis di Luciano Canfora, professore emerito dell’Università di Bari, storico e saggista, sul tema “Importare la democrazia”.

Una analisi storica della “democratizzazione dei sistemi politici” il cui “veicolo – ha detto il professor Luciano Canfora - è stato essenzialmente l’allargamento del suffragio” e poi, nel corso dei decenni, il suo progressivo “restringimento”, fino al “fallimento purtroppo della battaglia per il suffragio universale di cui è documentazione l’assenteismo di massa che ormai è diventato straripante”. Una “autoesclusione di grandi masse di elettori che non vedono alcuna forza politica in cui riconoscersi” ha detto Canfora, secondo il quale “uno dei meccanismi che hanno contribuito a scoraggiare la volontà di contare politicamente, cioè il voto, è stato il tentativo di falsare i risultati attraverso le leggi elettorali”, in particolare i sistemi maggioritari e le soglie di sbarramento, “che violano l’articolo 48 della Costituzione che dice che il voto è libero, personale e uguale”. Leggi elettorali che hanno via via “devastato l’inclinazione dei cittadini a votare” colpendo “al cuore il principio democratico”. “Non so rispondere alla domanda su come si fa a importare la democrazia – ha concluso Canfora – ma suggerirei di fare l’esatto contrario di quello che è stato fatto negli ultimi anni”.
Ad introdurre la lectio magistralis del professor Canfora è stato Michele Laforgia, che ha ringraziato i giovani iscritti al corso, e ripercorso, rievocandoli e commentandoli, alcuni dei temi trattati negli incontri pubblici di più stretta attualità.

“Il presidente della Regione, Michele Emiliano, l’uomo politico più importante e influente della Puglia, ha detto che l’antifascismo sarà discriminante, per il futuro, anche per il sindaco di Nardò. Ma non lo è stato per il passato, e neppure per il presente”, ha detto Laforgia. “I neofascismi – ha continuato Laforgia – attecchiscono come parassiti alle forme di protesta che hanno fatto e fanno la fortuna dei demagoghi autoritari in tutto il mondo, da Trump a Orbán. Per combattere questa deriva reazionaria non basta parlarne male, o evocarne il fantasma nelle occasioni elettorali. Contrastarla e sconfiggerla dovrebbe essere il compito della sinistra. Ma, per farlo, occorre ritrovare il senso profondo di questa appartenenza: un progetto di emancipazione delle classi subalterne, degli esclusi, degli emarginati”.

Per il Presidente della Giusta Causa, il civismo, “costitutivamente, non esprime questo progetto” e questo è il suo limite, al di là dell’efficacia elettorale. “Non solo della sua diffusa degenerazione, il trasformismo, ma propriamente del civismo, che è cosa diversa dall’impegno civile e dalla cittadinanza attiva”.

E al “cortese invito rivoltoci da Michele Emiliano a fare da ‘detonatore’ della costituenda federazione delle liste civiche pugliesi”, Laforgia ha risposto: “Sarà per l’avversione agli ordigni bellici, ma abbiamo un’altra ambizione: di essere alcuni degli stormi studiati dal fisico premio Nobel Giorgio Parisi che, virando improvvisamente, indicano un percorso diverso e contribuiscono a cambiare rotta, perché di questo c’è bisogno. La nostra democrazia senza partecipazione rischia di essere un simulacro, un rito vuoto, un gioco autoreferenziale e, a volte, crudele”.

E allora “occorre – ha concluso Laforgia - ridare un’anima alla politica, che abbia di nuovo qualcosa a che fare con la vita, le emozioni e i sentimenti delle persone, senza limiti di censo. Occorre formare e promuovere una nuova classe politica, diversa e migliore di quella che ha prodotto la nostra generazione”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto