L'Angolo dello Scrittore: chi l'avrebbe detto che sarebbe mancato 'L'anche a te e famiglia'?


Rubrica a cura di CHRISTIAN MONTANARO -
Finalmente un Natale “normale”. Oddio, normale è una parola grossa, visto l’aumento dei contagi. Ma perlomeno, salvo cambi di rotta, non dovremmo arrivare alla zona rossa e a quel lockdown che ci ha privati totalmente lo scorso anno dei contatti sociali. 

E così tutti noi, camminando più o meno liberamente, sentiremo di nuovo tutte quelle frasi che tanto odiavamo ogni anno e che in questo ci sembreranno invece manna da cielo. 

“ANCHE A TE E FAMIGLIA”; “CHE FATE PER IL CENONE?”; “VENGONO I TUOI FAMIGLIARI?”; “MANGERETE IL CAPITONE?”. E poi tutti a giocare a tombola, al mercante in fiera, al “morto” (che fa un po’ impressione solo a pensarci di questi tempi), a “sette e mezzo”, a poker e a Dio sa cos’altro. Tutti a sperare nella vittoria del “lattante” o della “giapponesina” e a maledire la “pagoda”, che non si sa ancora perché ma è la carta più sfigata di quell’intrigante gioco. 

Qualcuno andrà a Messa a pregare; qualcun altro si sintonizzerà in tv a vedere gli immancabili “Una poltrona per due” e “Frainkeinstein Junior”; qualcun altro ancora farà altro. E’ giusto così. L’importante è non assembrarsi. L’importante è non contagiarsi. 

Ma è legittimo che ognuno di noi respiri di nuovo aria di festa e che almeno per qualche giorno si conceda del sano relax. Sperando non vi siano orde barbariche a tavola e che si cerchi magari di evitare contatti troppo ravvicinati. Perché a questo punto sarebbe come fare un autogoal. 

E, sperando che quest’anno, il nostro pur bravo Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno non ci parli di sterili dati, dell’inflazione, del lavoro che non c’è, della ripresa che tarda a venire e di tutto ciò che ci può immalinconire, ma ci stringa a sé in un virtuale abbraccio e ci dica solo: “vi voglio bene, faremo di tutto perché l’Italia e il mondo intero si riprenda”. 

In modo tale che gli si possa rispondere “grazie, anche a te e famiglia”. Pensandolo sul serio questa volta e non, come si dice a Bari, “a chiacchiere”. Buon Natale in anticipo a tutti. “Anche a voi e famiglia”, cioè.

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