Oltre 400 visitatori alla XXX edizione delle Giornata Fai di Primavera a Noci


NOCI (BA) - Sabato 26 e domenica 27 marzo si sono svolte per la seconda volta anche a Noci, le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Tra gli oltre 700 luoghi aperti dal FAI è stata scelta anche Villa Lenti e, grazie alla squisita disponibilità della famiglia, questo luogo, solitamente inaccessibile, è stato aperto al pubblico che ha potuto scoprire durante la visita, alcune delle più pregevoli sale decorate e il giardino annesso con i resti di antichità.

Emozionanti i contributi musicali degli alunni del corso ad indirizzo musicale della Gallo-Positano di Noci sapientemente coordinati dalle docenti Catia D’Elia ed Isabella Fortunato e degli allievi di chitarra classica del Maestro Giuseppe Camicia (Luca Napoletano, Emilia Fantozzi e Marco Bombacigno).

Il tutto si è svolto nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di Noci della Protezione Civile, Croce Rossa ed Arma dei Carabinieri.

Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, i visitatori sono stati invitati dai magnifici apprendisti Ciceroni del Polo Liceale Majorana Laterza a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile.

Gli oltre 400 visitatori hanno condiviso la proposta del FAI e 127 persone si sono iscritte alla Fondazione entrando a far parte della grande famiglia del FAI.

Tutti hanno ricevuto il gentile omaggio messo a disposizione dalla PDT cosmetici.

La ricerca storico-scientifica a supporto della apertura è stata realizzata dagli architetti: Francesco Giacovelli e Imma Fasano che hanno collaborato con i Narratori FAI ed i giovani Ciceroni anche accompagnando alcuni dei Gruppi in visita.

Molto apprezzato è stato anche il contributo di approfondimento del prof. Pasquale Gentile sulla: “Preistoria della Villa… Il Convento di San Domenico”.

Con due giornate non si è riusciti ad accontentare tutti coloro che avrebbero voluto visitare questo gioiello, ci si augura che questo possa essere stato un primo passo per un futuro di rinascita di questo bene che racchiude in sé tanta storia del territorio e della comunità.

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