Pnrr Salute, Galante (M5S): “56 milioni per la Asl di Taranto per il potenziamento dell’assistenza territoriale”


BARI - È stato approvato in Giunta del documento programmatico con l’impegno di spesa per la Missione 6 del PNRR ‘Salute’, per una dotazione di circa 650 milioni di euro.

“Per quello che riguarda la Asl di Taranto - dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante - il finanziamento di circa 56 milioni di euro servirà per 17 Case di Comunità, 4 Ospedali di Comunità, 6 Centrali Operative Territoriali. In particolare gli Ospedali di Comunità saranno a Ginosa, Castellaneta, Massafra e Martina Franca. A questi si aggiungono altre due strutture a Taranto e Manduria finanziati con altre risorse. Le Case di Comunità sorgeranno a Massafra, Taranto, Ginosa, Martina Franca, Laterza, Grottaglie, Mottola, Castellaneta, San Marzano di San Giuseppe, Maruggio, Crispiano, Manduria, Sava, Palagiano, San Giorgio Ionico, Pulsano e Torricella, mentre a Talsano la Casa di Comunità sarà finanziata con altre risorse. Le centrali operative territoriali (COT) saranno allocate a Ginosa, Taranto, Grottaglie, Massafra, Martina Franca e Manduria La realizzazione delle strutture è prevista entro il 31 dicembre 2026 e la Puglia è tra le prime regioni ad avere approvato il documento. La delibera prevede in totale 121 Case di comunità, una ogni 50.000 abitanti circa, tra quelle da ristrutturare e quelle da realizzare, 38 ospedali di comunità, con la stessa proporzione per numero di abitanti è una Centrale Operativa Territoriale (COT) ogni 100.000 abitanti. Le Case di Comunità sono strutture polivalenti che garantiscono sia attività di cura che di prevenzione, grazie alla presenza di medici di base, specialisti, e infermieri di comunità Gli ospedali di comunità sono strutture per ricoveri di breve durata in raccordo con l’assistenza ospedaliera e quella domiciliare, che permettono di offrire una migliore assistenza ai malati cronici che necessitano di ricoveri per terapie particolari o per quei pazienti che in seguito a una patologia acuta hanno bisogno di cure non erogabili a domicilio. In questo modo non solo verrà offerta una migliore assistenza ai cittadini, ma si eviteranno ricoveri impropri negli ospedali. Le Centrali Operative Territoriali (COT) hanno invece un ruolo di coordinamento per la presa in carico della persona e di raccordo tra servizi sanitari e sociosanitari, oltre che di dialogo con la rete dell'emergenza-urgenza. La priorità ora è garantire il personale: è legata al personale, sia per quello che riguarda l'assistenza infermieristica, che l’aggregazione dei medici nelle case di comunità per cui occorrerà uno specifico. Per rendere davvero funzionali queste strutture è necessario risolvere il problema della carenza degli organici, con cui ogni giorno ci troviamo a fare i conti e che è destinato a peggiorare nei prossimi anni. Un problema comune a tante regioni, per cui è necessario fare sistema e lavorare a più livelli. Solo così avremo una sanità davvero a misura di cittadino”.

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