Alta Velocità solo fino a Bari, Pagliaro: “basta lezioncine costi-benefici, il Salento ha diritto a trasporto ferroviario moderno”


BARI - “Secondo Vera Fiorani, amministratrice delegata e direttrice generale di Rfi, il prolungamento della rete ad alta velocità/capacità da Bari a Lecce non si farà perché la spesa non varrebbe l’impresa. Detto in burocratese: scarsi benefici in rapporto ai costi. Ma il Salento non sa che farsene di questa spiegazione trita, sbrigativa e superficiale, che pretende di liquidare con la calcolatrice alla mano il moto di sdegno del territorio e delle imprese salentine, penalizzati dalla disparità sempre più marcata fra i servizi ferroviari all’avanguardia concentrati su Bari e quelli di risulta riservati a Lecce, Taranto e Brindisi". Così in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.

"Il trasporto ferroviario - prosegue Pagliaro - è un servizio pubblico, e come tale non può guardare coi paraocchi solo le cifre, ignorando l’utilità sociale dell’alta velocità da cui il Salento è tagliato fuori. Le lezioncine sui costi-benefici che ci propinano Fiorani e alcuni politici locali, che anziché difendere gli interessi di chi li ha votati si precipitano a sostenere le tesi contrarie, le conosciamo a memoria. Siamo stufi di sentirci ammansire con le promesse di velocizzazione della linea esistente, su cui viaggiare costa sempre di più a fronte di servizi scadenti. Invitiamo l’ad Fiorani a salire insieme a noi su un treno della speranza, senz’aria condizionata e con i servizi igienici fuori uso, con il cambio obbligato nel cuore della notte e il bagaglio al seguito. Non vogliamo la tappa imposta a Bari, che di fatto è diventata il capolinea dell’alta velocità, cancellando la storia che da sempre vede Lecce come stazione di testa delle Ferrovie dello Stato. Non ci interessa la prospettiva di un treno super veloce Bari-ecce, vogliamo l’alta velocità fino a Lecce. La nuova logica avveniristica dei trasporti su ferro di Rfi favorisce solo Bari e mette una pietra tombale sullo sviluppo del trasporto ferroviario, e non solo, del Salento. Il diniego di oggi è solo il primo step di politiche ferroviarie future che continueranno a privilegiare Bari a svantaggio della nostra terra, e questa è una vergogna alla quale non ci rassegneremo mai”, conclude.

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