BARI - Il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” avrà una nuova direttrice: Loredana Perla, professoressa di Pedagogia e Didattica Speciale, eletta il 20 settembre per il quadriennio 2022-2026.
E proprio Aldo Moro è stato l’esempio didattico ed etico-politico che Perla ha scelto per proporre il suo innovativo programma che fonda la governance sul dialogo aperto tra le discipline e, soprattutto, tra docenti e studenti coinvolti nella relazione educativa.
«Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino: ma è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà e di rispetto e di dialogo. La pace civile corrisponde puntualmente a questa grande vicenda del libero progresso umano, nella quale rispetto e riconoscimento emergono spontanei, mentre si lavora, ciascuno a proprio modo, ad escludere cose mediocri, per fare posto a cose grandi» la “profezia di Pasqua” di Moro («Il Giorno», 10 aprile 1977) chiudeva infatti la lettera aperta di candidatura rivolta a colleghi docenti, ricercatori, dottorandi, studenti, amministrativi e bibliotecari.
«Ma è ai giovani, soprattutto, che pensavo mentre lavoravo al programma e lavoravo per trasmettere, anche in questa competizione elettorale, la necessità del confronto sereno e costruttivo e l’idea del rapporto costante con un gruppo di ricerca trasversale e interdisciplinare» spiega Perla.
Sono i giovani, infatti, che sono e saranno chiamati in causa direttamente per partecipare in modo attivo alle traiettorie di sviluppo del Dipartimento. La pedagogista, così, raccoglie e potenzia l’esempio dei maestri della scuola barese: da Cosimo Laneve a Luisa Santelli e a Franca Pinto Minerva. Forse non è un caso che nell’anno del centenario di Mario Lodi la scelta per il futuro di un Dipartimento come For. Psi. Com., nel quale si studia per imparare a prendersi cura delle persone a partire dai primi anni di vita per tutto il corso dell’esistenza, sia stata riposta in un programma improntato a valori pienamente democratici e inclusivi.
E proprio Aldo Moro è stato l’esempio didattico ed etico-politico che Perla ha scelto per proporre il suo innovativo programma che fonda la governance sul dialogo aperto tra le discipline e, soprattutto, tra docenti e studenti coinvolti nella relazione educativa.
«Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino: ma è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà e di rispetto e di dialogo. La pace civile corrisponde puntualmente a questa grande vicenda del libero progresso umano, nella quale rispetto e riconoscimento emergono spontanei, mentre si lavora, ciascuno a proprio modo, ad escludere cose mediocri, per fare posto a cose grandi» la “profezia di Pasqua” di Moro («Il Giorno», 10 aprile 1977) chiudeva infatti la lettera aperta di candidatura rivolta a colleghi docenti, ricercatori, dottorandi, studenti, amministrativi e bibliotecari.
«Ma è ai giovani, soprattutto, che pensavo mentre lavoravo al programma e lavoravo per trasmettere, anche in questa competizione elettorale, la necessità del confronto sereno e costruttivo e l’idea del rapporto costante con un gruppo di ricerca trasversale e interdisciplinare» spiega Perla.
Sono i giovani, infatti, che sono e saranno chiamati in causa direttamente per partecipare in modo attivo alle traiettorie di sviluppo del Dipartimento. La pedagogista, così, raccoglie e potenzia l’esempio dei maestri della scuola barese: da Cosimo Laneve a Luisa Santelli e a Franca Pinto Minerva. Forse non è un caso che nell’anno del centenario di Mario Lodi la scelta per il futuro di un Dipartimento come For. Psi. Com., nel quale si studia per imparare a prendersi cura delle persone a partire dai primi anni di vita per tutto il corso dell’esistenza, sia stata riposta in un programma improntato a valori pienamente democratici e inclusivi.