Torna la ‘missione di Pace’ del Bollettino di San Nicola

LIVALCA - P. Giovanni Distante, nella sua veste prima di Amico e poi di Priore della Basilica di San Nicola, mi ha fatto pervenire il numero 5 settembre/ottobre 2022 del “Bollettino di San Nicola”, in cui appare come direttore/redattore, mentre il responsabile risulta sempre p. Giovanni Matera op.

La stampa è affidata all’azienda ‘Pubblicità & Stampa’ di Modugno, fondata da Guido De Bartolo con la moglie Maria e che oggi vede coinvolti nel progetto di espansione anche i figli Francesco e Beppe.

L’editoriale di Distante ci ricorda che fra tre anni saranno trascorsi 1700 anni dal primo concilio ecumenico della storia della Chiesa - Nicea 325 che aveva il compito di portare a soluzione i problemi che ‘attanagliavano’ la Chiesa d’Oriente e che erano sollevati dall’arianesimo - e che sono in atto preparativi per onorare degnamente tale data.

Su una cosa sono tutti d’accordo gli storici: il Concilio di Nicea fu voluto dall’imperatore Costantino per attenuare le lotte interne della comunità cristiana, ma soprattutto aveva l’intento di risolvere le questioni sollevate da Ario dal momento che le misure messe in atto dalla chiesa nei confronti degli eretici si erano rivelate inefficaci. Nel 1990, epoca in cui era rettore padre Salvatore Manna, feci una singolare ricerca sui vescovi partecipanti al Concilio e dai miei appunti risultò che: Eusebio di Cesarea parlava di 250 partecipanti, Atanasio di 300 e una corrente molto diffusa nel IV secolo di 318 (a sostegno di questa tesi alcuni affermarono che per individuare il Concilio di Nicea si declinava soltanto “Il concilio dei 318 Padri).

La ormai collaudata abilità ‘diplomatica’ del priore Distante, per confermare la presenza del Vescovo di Myra a Nicea, coinvolge lo storico bizantino ecclesiastico Teodoro Lettore, autore nel 530 di una Historia tripartita in 4 libri in cui vengono citati fatti ed eventi che vanno da Costantino fino a Teodosio II. Chi scrive si permette di segnalare ai suoi lettori un volume ‘chicca-preziosa’ di Vito Maurogiovanni “Un gran Santo…” (Levante Bari, 2005) in cui il cantore di Bari ci regala tante ‘storielle’ amabili, compresa quella che vuole presente San Nicola al Concilio di Nicea.

Comunque sia andata realmente la storia della presenza o meno del NOSTRO SANTO a Nicea, per i fedeli devoti non cambia e non cambierà niente dalla Basilica di San Nicola allo Stadio San Nicola la venerazione non conoscerà confini. In un articolo tanto puntiglioso quanto appassionato dal titolo ‘San Nicola nero’ fr. Gerardo Cioffari cerca di dirimere l’interrogativo che riguarda la carnagione del Vescovo di Myra. La ricostruzione di Cioffari merita una lettura attenta perché, nel suo stile asciutto e poco incline al ‘sensazionale’, ci fa capire che se il ‘volto è nato bianco, perché lo vuoi dipingere nero?’. Mi piace segnalare che il professore Gerardo ci precisa che lo storico nicolaiano Fabrizio Veniero in un preciso passaggio ha scritto”…e non com’altri credono che di natia nera divisa egli fosse…”.
Avvincente la ‘leggenda’ esposta sempre da padre Gerardo con il titolo ‘Il miracolo di Adeodato’; a grandi linee la conoscevo, ma è sempre entusiasmante apprendere nuovi particolari su un problema che ancor oggi toglie la felicità ad alcune coppie: ricorrere alla preghiera per vedere esaudito il desiderio di un figlio che non arriva. Vi lascio alle lettura della storia di Adeodato che, figlio di Getrone ed Eufrosina per ‘grazia nicolaiana ricevuta’, fu catturato da ragazzino e venduto al mercato di Baghdad, dove re Marmorino lo acquistò ma, in virtù di un miracolo del nostro Nicola, il ragazzo fu in grado di riabbracciare i genitori. Chiaramente il ‘miracolo’ percorre alcuni passaggi che vi consiglio ‘caldamente’ di leggere.

Il 23 ottobre 2022, in occasione della giornata missionaria mondiale, il priore provinciale dei Domenicani dell’Italia Meridionale fr. Francesco Ricci è venuto in visita canonica presso il Convento e nell’occasione sono stati conferiti a fr. Gennaro Vitrone e fr. Andrea D’Arcangelo i ministeri del lettorato (abilitazione al servizio della Parola) e dell’accolitato (servizio eucaristico all’altare).

Fr. Lorenzo Lorusso, in un articolo che si legge piacevolmente, ci spiega il perché San Nicola è rappresentato con tre sfere d’oro. Ora dovrei dirvi che a Bari, dai neonati ai centenari, tutti sanno la storia delle tre fanciulle e dei tre sacchetti di monete d’oro, ma preferisco ‘giustificare’ l’Amico Lorenzo, precisando che a Carbonara tale eco giunge con notevole ritardo…come ben sa don Mario Persano.

Vi sono nell’articolo due notizie che faranno felici coloro che sono interessati a tutto ciò che riguarda il nostro Santo: San Tommaso d’Aquino nella “Summa Theologica” e Dante nel canto XX del Purgatorio in qualche modo ricordano il miracolo delle tre fanciulle.

Merita approfondimenti la deposizione della signora Ludmila che sotto il titolo “Testimonianze dell’aiuto e dei miracoli di San Nicola” si riaggancia ad un pellegrinaggio del 2012 a Bari per rendere testimonianza di miracoli avvenuti dopo tale visita.

Una bellissima anteprima, a firma della nota giornalista Enrica Simonetti, ci mostra la copertina del calendario 2023 della Basilica di San Nicola: interamente ‘votato’ al mare e ai porti nel mondo che sono dedicati a San Nicola (sembrerebbe che proprio la Puglia sia carente al riguardo, ma non dispero, entro il 31 dicembre, di dimostrare che vi è una piccola eccezione…).

La Simonetti ha pubblicato tanti libri al riguardo, ma mi piace segnalare un testo di Laterza del 2009 “ Luci sull’Adriatico. Fari tra le due sponde “ ed uno pubblicato quest’ anno con ADDA dal titolo “Tutti pazzi per la Puglia” che ci aiuta ad intuire come l’amore per la terra natia sia una delle più alte forme di ingegno votato ed alimentato da una sana e savia ‘pazzia’.

Il bollettino si chiude con il programma delle celebrazioni della festa del Santo che parte venerdì 2 dicembre con l’esposizione della statua e prosegue fino al Concerto di Natale del 22 dicembre. Il solo rivedere in giro l’entusiasmo che generano tali iniziative ‘ritrovate’ procura una fitta al cuore, quella fitta che non si attenua ma si ‘santifica’ nel sapere che i padri domenicani sono sempre quelli che nel nome di San Nicola predicano quel ponte di pace non solo tra Oriente ed Occidente, ma anche e particolarmente tra la nazione Russia e l’Ucraina (i russi e gli ucraini si considerano fra loro fratelli di sangue, anche se su distinti territori). San Nicola pensaci tu!

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