Francavilla, Riesame: "Il 19enne ucciso custodiva droga in casa"

BRINDISI - Il 17enne indagato per l'omicidio del 19enne di Francavilla Fontana Paolo Stasi forniva "da oltre un anno" e "con cadenza pressoché quotidiana" la droga "custodita e confezionata a casa Stasi, evidentemente in vista della cessione a terzi". A scriverlo il Tribunale del Riesame di Brindisi annotando che il ragazzo ha ceduto in modo continuativo sostanze stupefacenti a diverse persone, "nella specie a D'Errico Annunziata", di 52 anni, "nonché al figlio di quest'ultima Stasi Paolo", il 19enne ucciso in un agguato compiuto con colpi di pistola il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana.

Verrebbe confermato dalla ricostruzione quindi che il movente del delitto sarebbe da ricercare in un regolamento di conti nel mondo dello spaccio, forse per una somma non pagata.

A riportare la seguente ricostruzione dei fatti è l'ordinanza di 5 pagine con cui il Riesame ha confermato il sequestro all'indagato (diventato maggiorenne nove giorni dopo il delitto) della somma di 8.960 euro, ritenuta provento dello spaccio di droga, e di una pistola scacciacani a gas sulla quale la pubblica accusa ha disposto una perizia balistica. Le cessioni di droga a Stasi e a sua madre - annotano i giudici - si sono "protratte per oltre un anno" ed hanno "avuto luogo con cadenza pressoché quotidiana, come emerso dal contenuto del verbale di sommarie informazioni rese al pubblico ministero da Annunziata D'Errico (la mamma della vittima, ndr) il 24 novembre 2022".

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