TARANTO - “Dopo gli accadimenti occorsi il 14 marzo per le vie del centro di Taranto che ha
visto protagonisti un cittadino e una pattuglia della Polizia Locale, con una
ricaduta mediatica a livello locale e nazionale che non giova all’immagine della
città e con conseguente delegittimazione del ruolo istituzionale della Polizia
Locale, per cui ferma deve essere la condanna, sentiamo il dovere civico di
esprimere alcune considerazioni, con una condizione di maggiore serenità,
scevre dall’emotività dei primi momenti, e con qualche cognizione in più”.
A intervenire sul fatto di cronaca, che ha visto protagonisti di una colluttazione un
dipendente dell’azienda operante nelle spedizioni “SDA” e alcuni agenti della Polizia
Locale, è la UIL FPL Enti Locali Taranto.
“Primo fra tutti è che non sono conosciute le dinamiche per intero che precedono
le immagini diffuse sui social, che hanno determinato l’intervento degli agenti
della polizia locale, e per le quali attendiamo di conoscere meglio la relazione di
servizio.
In secondo luogo non può sfuggire che gli agenti in causa sono i medesimi che in
altre occasioni si sono distinti per capacità operativa, proprio a tutela
dell’incolumità psicofisica individuale, quanto a difesa dell’ordine pubblico
collettivo, quando minacciato da soggetti pericolosamente alterati. E per tali
interventi hanno ricevuto encomi.
Per cui non può non destare stupore la dicotomia tra i differenti accadimenti,
tanto da motivare maggiore riflessione e prudenza sui giudizi, e ancor più in
considerazione che, ormai, saranno gli organi inquirenti a stabilire una verità di
tipo processuale, oltre a una indagine interna all’Amministrazione comunale.
E specifichiamo “verità processuale”, perché, come è ovvio, non può tenere conto
del contesto sociale più generale, dove i cittadini e lavoratori sono pervasi da una
crescente rabbia sociale. Questa dovuta per le difficoltà a reggere una crisi
economica che investe le proprie famiglie, unitamente a una precarietà del
presente come del futuro, e che spesso può portare a un rifiuto o
disconoscimento dell’autorità, intesa come rappresentante dello Stato vissuto
però come distante e insensibile ai propri bisogni: ma questo non può esimere il
cittadino dal rispetto delle leggi e dei servitori delle stesse.
Ma ugualmente lavoratori sono le donne e gli uomini delle forze dell’ordine, e
quindi della polizia locale, che non versano in condizioni migliori del resto dei
lavoratori, con in più l’alto livello di stress determinato proprio dalla loro peculiarità
e responsabilità di applicare leggi e norme, come altre disposizioni, emanate da
Comune, ma anche dallo Stato, Regioni e altre autorità competenti sul territorio, e
che a volte sono vissute dai cittadini come vessatorie , ma per la quale gli agenti di
polizia Locale esercitano solo un dovere.
Ricordiamo che per legge gli agenti della Polizia Locale hanno gli stessi doveri di
Polizia di Stato e Carabinieri: hanno l’obbligo di contestare immediatamente una
infrazione quando il contravventore è presente. Per farlo hanno l’obbligo di
chiedere i documenti e il contravventore di esibirli e, se si sottrae, l’agente di
polizia locale, con le funzioni di agente di pubblica sicurezza, ha l’obbligo-dovere
di accompagnarlo in centrale per l’identificazione.
Ugualmente tutto questo non può esimere l’operatore delle forze dell’ordine a
procedere con circospezione, lì dove il contesto lo consente. Ma saranno altri
organi terzi a stabilire tutto questo.
Il nostro auspicio rimane che tutti i lavoratori coinvolti ritrovino le ragioni per una
serenità individuale.
In particolare quelli della Polizia Locale, tutti, le motivazioni che devono fare di loro
un riferimento per ogni cittadino onesto e perbene, a garanzia dei diritti e doveri
uguali per tutti, come della vivibilità quotidiana.
E il corpo della Polizia Locale del Comune di Taranto può vantare una lunga storia
e tradizione al servizio dei cittadini, testimoniata da tutti gli agenti e comandanti
che l’hanno attraversato, con spirito di lealtà con qualsiasi Amministrazione, e fino
ad arrivare agli attuali Agenti e Comandante, che in ogni caso non meritano la
gogna mediatica”.
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