Israele attacca la periferia sud di Beirut, crescono le tensioni internazionali

L’aviazione israeliana ha colpito nuovamente la periferia sud di Beirut, un’area considerata roccaforte del movimento Hezbollah. A riferirlo è l’agenzia nazionale libanese, che ha confermato una notte di intensi bombardamenti nella capitale libanese, mentre l’escalation di violenza nel Medio Oriente continua a crescere. Secondo fonti statunitensi, metà dell’arsenale di Hezbollah sarebbe stato distrutto nei raid israeliani.

Sul fronte internazionale, Londra e Parigi hanno dichiarato di aver “fatto la loro parte” per cercare di contenere il conflitto. Intanto, la tensione si estende all’Iran, con Teheran che si dichiara in stato di guerra e minaccia di “ridurre in cenere Tel Aviv” nel caso di un’ulteriore risposta da parte di Israele.

Nonostante le minacce, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato con determinazione che “l’Iran pagherà” per le sue provocazioni. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno già annunciato che stanotte intensificheranno gli attacchi “con forza” su vari obiettivi in Medio Oriente, mantenendo alta l’allerta nella regione.

In questo contesto, il Consiglio di sicurezza dell’ONU si riunirà oggi per discutere dell’escalation di violenza e cercare soluzioni diplomatiche alla crisi. Anche in Italia, il governo sta monitorando da vicino la situazione: il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Difesa Guido Crosetto sono intervenuti questa mattina nelle commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato per riferire sull’evoluzione della crisi e discutere le possibili azioni da intraprendere.

Le preoccupazioni per una possibile espansione del conflitto aumentano, con il rischio di coinvolgere ulteriormente altre potenze regionali e internazionali.