Tragedia a Napoli: Emanuela Chirilli muore per asfissia in una casa vacanze, indagine per omicidio colposo
NAPOLI - La Procura di Napoli ha aperto un’indagine per omicidio colposo, attualmente contro ignoti, per accertare le responsabilità nella tragica morte di Emanuela Chirilli, 27enne di Maglie (Lecce). La giovane, che avrebbe compiuto 28 anni a ridosso del Natale, è stata uccisa dal fumo asfissiante generato, secondo le prime ricostruzioni, da un probabile corto circuito o malfunzionamento di una presa elettrica nella sauna adiacente alla stanza in cui soggiornava. La tragedia è avvenuta in una casa vacanze situata in piazza Municipio, nel cuore di Napoli, dove Emanuela aveva deciso di pernottare per una notte.
Indagini in corso
L’incarico per l’autopsia sarà conferito all’inizio della prossima settimana, un passaggio cruciale per chiarire le cause del decesso. La procura, in particolare la sezione Lavoro e colpe professionali coordinata dalla pm Anna Di Monte, potrebbe contestualmente iscrivere eventuali indagati nel registro, un atto dovuto per garantire loro la possibilità di nominare consulenti e difendersi.
Secondo quanto emerso, il corpo della giovane è stato trovato nei pressi della porta d’ingresso della stanza, a suggerire un disperato tentativo di fuga mentre il fumo si diffondeva rapidamente nell’ambiente.
Gli elementi al vaglio degli inquirenti
Oltre all’autopsia, che chiarirà le cause fisiche del decesso, gli investigatori stanno esaminando diversi elementi per ricostruire le dinamiche della tragedia:
- Testimonianze raccolte da persone vicine al luogo dell’accaduto.
- Messaggi e dati del cellulare di Emanuela per eventuali comunicazioni prima del tragico evento.
- Immagini delle telecamere di sorveglianza per individuare possibili anomalie o segni premonitori.
Dolore e interrogativi
La tragedia ha sconvolto la comunità di Maglie, dove Emanuela era molto conosciuta. Il caso solleva anche interrogativi sulla sicurezza delle strutture ricettive e sull’adeguatezza degli impianti elettrici. Le indagini dovranno accertare se vi siano state omissioni o negligenze nella gestione dell’alloggio che possano aver contribuito a causare l’incidente.
Per i familiari della giovane, il dolore è immenso, accompagnato dalla necessità di ottenere risposte e giustizia per una vita spezzata prematuramente.