De Santis risponde al Senatore Paroli: 'No all’ingresso dei privati negli Acquedotti'
BARI - Il segretario regionale del Partito Democratico pugliese, Domenico De Santis, ha replicato con fermezza alle dichiarazioni del senatore Paroli, che ha sostenuto l’incapacità del settore pubblico di intervenire efficacemente nel risanamento delle reti idriche. Per De Santis, le affermazioni di Paroli rappresentano un attacco «strumentale e ideologico» al ruolo delle istituzioni nella gestione di un bene fondamentale come l’acqua.
L’acqua come diritto, non come merce
De Santis ha sottolineato che «l’acqua è un diritto universale, non una merce». Secondo il segretario PD, affidare ai privati la gestione di una risorsa così cruciale significherebbe mettere a rischio milioni di cittadini, esponendoli a tariffe insostenibili e subordinando la gestione dell’acqua al profitto anziché all’interesse collettivo. «Un simile approccio — ha aggiunto — comporterebbe inevitabilmente l’aumento delle bollette, tradendo la logica di tutela del bene comune a favore di quella di generazione degli utili.»
Il no del popolo italiano alla privatizzazione
De Santis ha inoltre ricordato che, nel 2011, ben 26 milioni di italiani si sono espressi chiaramente contro la privatizzazione dell’acqua attraverso un referendum. «Tradire quella volontà popolare — ha dichiarato — sarebbe un atto gravissimo, una violazione del principio democratico e della fiducia dei cittadini nelle istituzioni.»
Un appello per la difesa del bene comune
Nel suo intervento, De Santis ha ribadito che la gestione pubblica dell’acqua è un pilastro irrinunciabile per garantire equità e accesso universale. «Il nostro obiettivo — ha concluso — deve essere il miglioramento delle reti idriche e la loro gestione efficiente, ma sempre nell’ottica di tutelare un bene che appartiene a tutti.»
La replica di De Santis conferma la posizione netta del PD contro l’ingresso dei privati negli acquedotti, riaffermando il principio che l’acqua deve rimanere un diritto universale e un bene pubblico.