Naufragio alle Canarie: almeno sette morti, tra cui bambini. Tragedia a pochi metri dalla riva


EL HIERRO, ISOLE CANARIE - Un’altra tragedia nel Mediterraneo sconvolge le coscienze europee. Almeno sette migranti, tra cui diversi bambini, hanno perso la vita mercoledì 28 maggio nel porto di La Restinga, sull’isola di El Hierro, alle Canarie. Una piccola imbarcazione in legno con oltre 100 persone a bordo si è rovesciata improvvisamente a pochi metri dal molo, mentre veniva rimorchiata in porto dalla Guardia Costiera spagnola.

L’ennesimo viaggio della speranza si è trasformato in incubo proprio quando sembrava che l’incubo fosse finito. Le operazioni di soccorso erano in corso quando, inspiegabilmente, l’imbarcazione si è capovolta, gettando in acqua decine di persone. Secondo le autorità, un neonato risulta disperso, mentre continuano le ricerche.

Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha definito l’accaduto «una tragedia sconvolgente», esprimendo cordoglio alle famiglie delle vittime e solidarietà ai sopravvissuti.

Durissimo il commento di Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, che denuncia: «Ancora una volta, poveri migranti sono vittime dell’ennesima tragedia del mare, colpevoli solo di aver cercato un futuro migliore. Fino a quando continueranno i viaggi nei barconi, queste tragedie saranno inevitabili».

Il Mediterraneo si conferma, ancora una volta, una delle rotte migratorie più letali al mondo. La traversata verso le Canarie, percorsa ogni anno da migliaia di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà, si rivela sempre più pericolosa. Nonostante gli sforzi delle autorità e delle organizzazioni umanitarie, la mancanza di canali sicuri e legali per l’immigrazione continua ad alimentare le tratte illegali e mortali, gestite da trafficanti senza scrupoli.

In attesa di chiarimenti sulle cause del rovesciamento della barca già ormeggiata, resta il dramma umano delle vite spezzate a un passo dalla salvezza.