Taranto, la Flai Cgil si mobilita contro lavoro irregolare e caporalato: sit-in il 26 maggio sotto la Prefettura
TARANTO – La Flai Cgil di Taranto lancia un grido d’allarme sul lavoro agricolo irregolare e precario e promuove una mobilitazione pubblica per rivendicare diritti, sicurezza e dignità per chi lavora nei campi. Lunedì 26 maggio 2025, dalle 10 alle 12, è in programma un sit-in sotto la Prefettura di Taranto per chiedere un tavolo istituzionale sul contrasto allo sfruttamento.
Negli anni Sessanta, con il boom dell’industria, le campagne tarantine si svuotarono. Oggi, con la crisi del comparto industriale e l’instabilità del lavoro, si assiste a un progressivo ritorno al lavoro agricolo, come dimostrano i dati: 177.380 giornate lavorative in agricoltura nel 2023, salite a 218.956 nel 2024, con un incremento di oltre 41mila giornate.
Ma l’aumento delle giornate, secondo la Flai Cgil, non corrisponde a un miglioramento delle condizioni di lavoro.
«Purtroppo – denuncia Lucia La Penna, segretaria generale della Flai Cgil di Taranto – il settore agricolo nella nostra provincia presenta ampie sacche di sfruttamento, un modello lavorativo precario e senza tutele, dove si verificano infortuni, anche mortali, e fenomeni di caporalato».
Con il via alla stagione del taglio dell’uva, che coinvolge migliaia di lavoratori e lavoratrici, cresce anche l’urgenza di garantire controlli più efficaci sulle strade e nei luoghi di lavoro. Per questo, nel corso della manifestazione, la Flai chiederà un incontro con il Prefetto di Taranto, a cui parteciperà anche il segretario generale della Cgil Ionica, Giovanni D’Arcangelo. Obiettivo: costituire un tavolo istituzionale permanente, con la partecipazione delle istituzioni, delle parti sociali e delle organizzazioni datoriali, per contrastare insieme illegalità e sfruttamento.
Nel territorio tarantino il comparto agricolo coinvolge circa 25mila lavoratori, di cui oltre 6mila stranieri regolari. A questi si aggiunge un sommerso difficile da quantificare, che sfugge a ogni controllo e tutela.
La Flai Cgil, inoltre, collega la mobilitazione al Referendum sulla cittadinanza, sottolineando che l’inclusione legale dei lavoratori stranieri è uno strumento fondamentale nella lotta contro lo sfruttamento.
«Chiediamo – conclude La Penna – anche l'applicazione piena della Legge 199 del 2016 contro il caporalato, a partire dalla riattivazione della Sezione territoriale e della Rete del lavoro agricolo di qualità, ferme da mesi».
Una battaglia, quella del sindacato, che guarda al futuro della legalità nel lavoro agricolo e alla costruzione di un sistema equo, sicuro e dignitoso per tutti i lavoratori della terra.