Operazione “Diomede”: 19 misure cautelari tra Bari e Canosa, smantellato sodalizio criminale

Maxi operazione antimafia tra Canosa e Bari: 19 arresti per droga, armi e estorsioni aggravate dal metodo mafioso

CANOSA DI PUGLIA – Una vasta operazione condotta all’alba di oggi dai Carabinieri dei Comandi Provinciali di Barletta-Andria-Trani e Foggia ha portato all’arresto di 19 persone, ritenute coinvolte in un’organizzazione criminale attiva nel traffico di droga, nel commercio illecito di armi da guerra e in estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L’intervento, scattato tra Canosa di Puglia e Bari, ha visto l’impiego di circa 150 militari, con il supporto del 6° Nucleo Elicotteri, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia e del Nucleo Cinofili di Modugno.

Il blitz è stato eseguito in forza di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), all’esito di un’indagine avviata nell’aprile 2022 e conclusa a novembre 2023, coordinata dalla Sezione Operativa della Compagnia di Andria con il supporto iniziale della Compagnia di Cerignola.

L’indagine è scaturita da un arresto in flagranza, durante il quale vennero sequestrate due armi clandestine, munizioni da guerra e stupefacenti (cocaina e hashish). Da lì, attraverso intercettazioni, pedinamenti, analisi dei tabulati, perquisizioni e l’estrazione forense di dati da cellulari sequestrati, è stata mappata un’intera rete criminale radicata nel territorio.

Le accuse e la struttura dell’organizzazione

Secondo l’accusa, l’organizzazione – strutturata in forma piramidale e gerarchica – avrebbe avuto al vertice un pregiudicato canosino detenuto presso il carcere di Siracusa, che continuava a dirigere il gruppo impartendo ordini dall’interno della struttura penitenziaria. Il clan, attivo nel centro storico e nella zona 167 di Canosa, gestiva quotidianamente piazze di spaccio con proventi stimati in circa 3.000 euro al giorno, confluiti in una cassa comune.

Le indagini hanno documentato:

  • Attività di spaccio sistematico di cocaina e hashish, con approvvigionamento da Cerignola e Bari;

  • Legami consolidati con il clan Strisciuglio di Bari, da cui provenivano armi, anche da guerra;

  • Estorsioni con metodo mafioso ai danni di giostrai arrivati a Canosa in occasione della festa patronale;

  • Pianificazione di azioni violente contro gruppi rivali per il controllo dello spaccio;

  • Utilizzo di linguaggi criptici nelle comunicazioni telefoniche per dissimulare le transazioni di droga.

I numeri dell’operazione

Il provvedimento cautelare ha disposto:

  • 8 arresti in carcere;

  • 9 arresti domiciliari;

  • 2 obblighi di dimora nel comune di residenza.

Nel corso delle indagini sono stati inoltre effettuati:

  • 10 arresti in flagranza per droga e armi;

  • Il sequestro di 1 kg di cocaina e hashish;

  • Il ritrovamento di una piantagione di marijuana;

  • Il sequestro di 3 pistole, 100 proiettili, 100 cartucce a pallettoni, munizioni da caccia, una canna di fucile di provenienza illecita e un’auto rubata;

  • 20 segnalazioni amministrative per consumo personale di stupefacenti.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari. Nei prossimi giorni si terranno gli interrogatori di garanzia. La responsabilità penale degli indagati sarà eventualmente accertata in sede processuale nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza e del contraddittorio tra le parti.

Un’operazione che segna un nuovo duro colpo alla criminalità organizzata nella provincia pugliese, confermando l’impegno delle istituzioni nel contrasto alla mafia e alla diffusione degli stupefacenti nei territori più esposti.